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Precari sanità, Fials Catanzaro scrive a Occhiuto e vertici Asp

Rispetto accordo regionale formalizzato in data 20 Giugno 2022 per il mantenimento in servizio del personale precario assunto con tutte le tipologie dei contratti esistenti.

Lo chiede il segretario della Fials Catanzaro Dario Rizzo in una lettera indirizzata a Al Commissario Straordinario, al Responsabile Gestione Risorse Umane dell’Asp di Catanzaro e al Dirigente Generale Dipartimento per la Salute della Regione Calabria.

Nella missiva Rizzo auspica che «l’Azienda si determini per il rispetto dell’accordo regionale del 20 Giugno 2022 significando al Dipartimento della Salute che altre Aziende hanno rispettato in toto quanto assunto in sede Regionale e che la dizione “Tutte le tipologie dei contratti in essere” è stata determinante per la firma dell’accordo stesso».

Nello stesso tempo il segretario provinciale evidenzia «come tutto il personale precario assunto a qualsiasi titolo per l’emergenza da Covid non può presentare discriminazioni così manifesti dividendo le delibere tra lavoratori di serie A ( Del. 720/2022) e lavoratori di serie B (Del.716/2022), dimenticando che entrambi hanno rischiato la propria vita nello svolgere il proprio lavoro.

Nelle premesse, invece, Rizzo ricorda che «in data 20 Giugno 2022 presso la Regione Calabria è stato sottoscritto tra il Dipartimento delle salute e tutte le OOSS un accordo regionale che oltre a stabilire le procedure necessarie per la stabilizzazione del personale precario avente titolo (in indirizzo all’art. 1 comma 268 lettera b del Dl. 234/2021 -nonché della Legge Madia art.20 Dl. N.75/2017) ha altresì disposto il “mantenimento in servizio” di tutto il personale in servizio attraverso tutte le tipologie dei contratti in essere.

Poi cita la Deliberazione ASP di Catanzaro n. 716 del 30 giugno 2022 che dispone il mantenimento in servizio di numero 97 unità di personale sanitario ( vedi nel correlato allegato 1) solo fino alla data del 31 agosto 2022 rammentando, altresì, che il Dipartimento della salute Regione Calabria nella riunione del 25 luglio 2022 ha confermato il mantenimento in servizio del personale precario, rispettoso dell’accordo del 20/06/2022, riguarda tutte le tipologie dei contratti in essere.

Quindi, conclude la lettera parlando di equità sociale come «un valore da non sottovalutare e che non debba essere dimenticato soprattutto oggi in questa società sempre più povera».

Rizzo, tuttavia, non si è fermato qui perché ha anche scritto al presidente della giunta regionale della Calabria Roberto Occhiuto.

«Da sempre – si legge – ci siamo adoperati in modo fattivo a difesa di tutti i lavoratori della sanità e in particolare per quei lavoratori che chiamati a qualsiasi titolo e tipologia di contratti , nel periodo Covid e anche prima, hanno operato a rischio della propria vita.

In particolare abbiamo accolto con piacere e orgoglio sociale il comportamento della Regione Calabria Dipartimento della Sanità nella sua Dirigente e del nostro Governatore che hanno inteso tutelare tutti i lavoratori precari , assunti a qualsiasi titolo contrattuale».

«La Regione Calabria – scrive ancora il segretario – sin qui non solo ha inteso attivare sin da subito le procedure per la stabilizzazione del personale sanitario “ope legis” ma ha anche stabilito nell’ accordo del 20 giugno 2022 (firmato da tutte le Ooss) una proroga per tutti i lavoratori precari, assunti con qualsiasi tipologia contrattuale, fino alla data del 31 Dicembre 2022, bloccando qualsiasi comportamento discriminatorio.

Nell’applicazione degli accordi sin qui formalizzati in Regione siamo rimasti basiti – sorpresi dagli atti amministrativi emanati dall’Asp di Catanzaro, quando con propria delibera n. 716 del 30/06/2022 per una parte dei lavoratori precari ( 97 dipendenti, in particolare) stabiliva una proroga al 31 agosto 2022».

Concludendo, Rizzo chiede ad Occhiuto e alla Regione «di vigilare sul rispetto dell’accordo Regionale sancito in data 20 giugno 2022 che ha sancito altresì un percorso di pace sociale senza la presenza di nessuna discriminante tra lavoratori precari e di pari dignità per tutti».

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