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Disservizi nella preparazione e nella distribuzione dei pasti all’ospedale di Lamezia Terme, la denuncia del segretario generale della CGIL Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo Enzo Scalese

“Quanto denunciato dal Tribunale del malato e da Cittadinanzattiva dà ulteriore risalto a quello che accade da troppo tempo nel sistema sanitario calabrese: inadeguatezza, pressapochismo, spregio della tutela del diritto alla salute e mancata garanzia dei livelli minimi di assistenza. E la protesta sollevata dalle associazioni di volontariato, che si aggiunge alle denunce dei familiari, sui disservizi nella preparazione e nella distribuzione dei pasti all’ospedale di Lamezia Terme la dice lunga sul livello di degrado raggiunto nella gestione della Sanità calabrese su ogni fronte”. E’ quanto afferma il segretario generale della CGIL Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo, Enzo Scalese.

“Parliamo di disservizi che persistono da tempo e vanno a toccare ulteriormente di equilibri personali già molto delicati dei pazienti che già vivono la malattia nelle corsie. Invece succede che nei reparti che dovrebbero accoglierli con il tatto e l’umanità che si conviene – afferma ancora Scalese – non si riesce a garantire loro nemmeno un pasto caldo, come si dovrebbe vista la condizione in cui versano. Stiamo parlando del nosocomio cittadino della quarta città della Calabria: i dubbi sulla gestione degli appalti e il controllo dell’operato e del rispetto del capitolato si accompagnano a quelli sulla sensibilità e sulle capacità direttive di chi è chiamato a organizzare e dare risposte al complesso sistema sanitario e invece preferisce non vedere e non sentire quello che accade quotidianamente. Quello che davvero colpisce e lascia senza parole è come Asp e Dipartimento Salute non si siano sentiti in dovere di intervenire in maniera celere per superare i disagi dei pazienti già alla prima segnalazione dei familiari che sono stati costretti perfino a portare acqua ai propri cari ricoverati. Riteniamo vada immediatamente posta in essere ogni iniziativa atta a riportare la questione nei limiti della decenza. A tal proposito – conclude Scalese – sollecitiamo il prefetto di Catanzaro a voler convocare un incontro urgente con i vertici dell’Azienda sanitaria provinciale e del Dipartimento Tutela della Salute per dare soluzione immediata ad una così grave forma di mancanza di rispetto e violazione della dignità personale di nostri concittadini”.

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