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Direzione Digitale: parte la sfida del turismo di rete del Marchesato crotonese

Si è conclusa a Melissa la tre giorni di esperienze all’interno, del circuito Instaruga, per operatori e specialisti della promozione turistica territoriale. Ursula Basta, Presidente di Fili Meridiani, tra le organizzatrici dell’evento: “Una proposta turistica di rete che prende forma dal basso e unisce chi operatori territoriali, enti pubblici, associazioni e professionisti del turismo e della promozione”.

Ieri è stato un 25 aprile “diverso” per il borgo di Melissa, attraversato da un vento giovane, dinamico e coinvolgente. Si è conclusa ieri, nel meraviglioso palazzo Ferraro, la tre giorni dedicata al turismo sostenibile e alla promozione digitale organizzata dall’Associazione di Promozione Sociale Fili Meridiani e da Emira Digital, società di comunicazione digitale, attraverso le 9 tappe del circuito Instaruga, la piattaforma che mette in rete le piccole realtà turistiche dal marchesato crotonese, fino a San Giovanni in Fiore.

Coinvolti 40 tra operatori turistici e content creator calabresi per un totale di una platea di oltre 1 milione di follower ad assistere alle tappe sui social. Un percorso lungo iniziato il 23 aprile con l’arrivo nel cuore dell’Arberia crotonese (tra Pallagorio, Carfizzi e San Nicola dell’Alto), proseguito il 24 aprile tra i Calanchi di Cutro, i telai e la passeggiata in natura a San Giovanni in Fiore e il geosito dei Diapiri salini di Zinga (Casabona) e concluso ieri (25 aprile) con i borghi di Umbriatico, Cirò e Melissa dove si è poi svolto il convegno finale.

Ad aprire il convegno i saluti dell’amministrazione ospitante con il sindaco Raffaele Falbo e l’assessore al Turismo Carlo Poerio, con il primo che ha dichiarato: “Il comune di Melissa è attivo nell’organizzare e sostenere iniziative che coinvolgono i diversi attori territoriali che fanno rete e sviluppano relazioni. Come amministrazione intendiamo promuovere sia la parte marittima del nostro comune sia la parte interna, con un borgo dal fascino unico e dal grande valore culturale”.

Successivamente ha preso la parola Fabio Spadafora, amministratore di Emira Digital e moderatore della giornata: “Tre giorni incredibili, ricchi di storia, cultura, natura e tradizioni che intendiamo proporre come modello di sviluppo di rete locale sui territori. Infatti, la riuscita dell’evento è stata possibile solo grazie alla disponibilità di fare rete dei partner di Instaruga: le nostre guide Aigae Alessandro Frontera (Calabbria Cost tu Cost) e Luigi Candalise (Esperiandanti Silani), il maestro tessitore Domenico Caruso di San Giovanni in Fiore, poi le associazioni Fili Meridiani, Calanchi del Marchesato, Italia Nostra Casabona e Valle del Neto e la ProLoco Luigi Lilio di Cirò, e alle amministrazioni locali con un particolare riferimento al comune di Melissa che ci ha ospitato il questa meravigliosa location”. Poi ha concluso: “Questi tre giorni hanno rafforzato la rete esistente e l’hanno aperta a nuove realtà, per questo non vediamo l’ora di ripartire per continuare il nostro viaggio ‘Dentro la Calabria’”.

Durante la serata è stata data voce a tutte le attività che hanno partecipato alla tre giorni per descrivere le loro attività relativamente al tema del turismo sostenibile e alla promozione territoriale. Infine, ogni operatore o promotore ha firmato un simbolico manifesto del turismo sostenibile delle aree interne che rafforza ancor di più la volontà di collaborare sul territorio e per il territorio.

La chiusura dell’evento è stata fatta da Ursula Basta, presidente di Fili Meridiani e tra le fondatrici del circuito Instaruga: “Questi progetti di rete nascono dal basso, da chi è presente ogni giorno sul territorio, e raccontano una Calabria resistente che è attiva nell’associarsi e che non intende arrendersi ad un racconto declinato quasi esclusivamente in senso negativo e parodistico. Cerchiamo con i nostri progetti e la nostra rete di dimostrare che non è tutto perduto come da fuori spesso ci fanno credere, ma che è possibile creare modelli sostenibili e virtuosi partendo da ciò che abbiamo di bello nelle nostre comunità, in contrasto con una narrativa che quasi si rassegna alla partenza e allo spopolamento”.

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