“La Calabria del paradosso, che si perde e disperde opportunità che dovrebbero costituire una formidabile occasione di sviluppo, rilancio ed emancipazione ma che diventa incredibilmente un boomerang.
Ciò che appare ed è drammatico è che in Calabria tutta la classe dirigente, dalle associazioni di categoria, alla politica, fino alle istituzioni e a tutti coloro che sono coinvolti nel processo decisionale sembra si siano arresi. In queste condizioni nessuno sviluppo economico e sociale della Calabria si potrà mai realizzare.
Ci sono finanziamenti con scadenza imperativa e c’è una classe dirigente incapace di operare di conseguenza mettendo a frutto questa occasioni di crescita.
E’ solo un problema di burocrazia o c’è anche mancanza di progettualità?
Questo è il vero punto della faccenda su cui Italia Viva Calabria responsabili settore Zes, Nunzia Paese e Daniela Rotella, esprime grande preoccupazione e allarme per le mancate opportunità che vengono sistematicamente lasciate cadere nel vuoto più totale.
La Zona economica speciale che crea imprese, iniziative economiche, sviluppo infrastrutturale ed economico per tutte le aree della regione con ricadute occupazionali e commerciali, in Calabria semplicemente non esiste. O meglio c’è ma non si vede, mentre nelle altre regioni italiane ed europee, la ZES ha modificato in profondità la realtà produttiva creando nuove imprese ed avviando al lavoro migliaia di persone.
I 630 milioni di euro del PNRR destinati a realizzare una serie di infrastrutture quali strade, linee ferroviarie e Stazioni, terminal merci e banchine, per la Calabria, come ha scritto il quotidiano Repubblica, sono solo un elenco di carta.
L’Europa ha fissato l’inizio dei lavori al 31 dicembre 2024 pena la perdita dei finanziamenti ma ancora non ci sono progetti né cantieri avviati o da aprire. Ci sono solo ”schede”, alcune anche con importo errato. Su questo punto, il Commissario della ZES Calabria, denuncia e avvisa che ben 329 milioni non saranno spesi per le aree industriali del Sud. Nessun progetto del primo elenco delle opere dedicate ai grandi interventi del Sud è stato messo a gara e, per la ZES Calabria, non risultano avanzamenti rispetto al primo semestre del 2022. Una situazione di stallo totale.
L’elenco delle opere è di competenza dell’Autorità Portuale, di Anas e Rete Ferroviaria Italiana.
In questo primo elenco di opere c’è anche la tanto invocata “banchina per la connessione del porto con la rete Ferroviaria italiana”, che consentirebbe ai container provenienti dall’oriente di essere inviati verso i più dinamici mercati del Nord-Italia ed europei. Un’operazione consentirebbe alla Regione di incassare Iva ed imposte e di creare così nuovo lavoro per i calabresi.
L’obiettivo del PNRR che è sostanzialmente quello di ridurre il divario territoriale Italiano ed Europeo in questo contesto, non sarà centrato. Infatti sarebbe fin troppo banale chiedersi che cosa dovrebbe venire a fare in Calabria un investitore estero proprio mentre le aziende cinesi sono andate ad insediarsi nelle ZES Polacche perché ritenute attrattive e convenienti.
E’ in questo scenario che Italia Viva intende porre all’attenzione della pubblica opinione una proposta innovativa: dare prevalenza al principio della contiguità economico-funzionale e non solo a quella territoriale. Si ponga perciò particolare attenzione nella fase di riperimetrazione che il commissario della Zes si è dichiarato disponibile a fare e si proceda alla rideterminazione e al recupero delle aree Zes (dal Porto di Gioia Tauro) da attribuire a nuovi territori: includendo l’altopiano Silano ed anche aree del Pollino e dell’Aspromonte, dove insistono potenziali operatori economici locali che possono procedere ad investire e a rilanciare aziende agricole e agrituristiche.
Parallelamente a ciò, deve essere sviluppato il sistema della formazione professionale a partire dalle ITIS esistenti, per dare vita ad una struttura formativa per le specializzazioni ed il lavoro.
In questi territori un razionale e mirato miglioramento delle infrastrutture in connessione con il porto di Gioia Tauro, Crotone e Corigliano-Rossano, può costituire elemento di grande opportunità per la Calabria. Un grande potenziale attrattivo simile a Livigno (che è anche zona Franca).
Non c’è più tempo da perdere. Occorre promuovere subito adeguate iniziative per superare, mettendo insieme le forze Politiche ed Istituzionali, parti Sociali e Enti pubblici, la fase di urgenza e di emergenza che si è venuta a determinare.
Non basta fare convegni, conferenze e tavoli di discussione. Se il malato sta morendo, c’è bisogno di assumere iniziative forti ed efficaci per salvargli la vita”.
Così in una nota Nunzia PAESE e Daniela ROTELLA, Italia Viva Calabria – settore tematico ZES Calabria.