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La Pasqua in Calabria: tra riti, tradizione, fede e riflessioni sull’accoglienza

Tradizioni intense, confermate da decenni e riprese a pieno dopo le restrizioni della pandemia. La Calabria ha celebrato il venerdi’ Santo con manifestazioni tenute in tutti i centri, ognuno con proprie caratteristiche.

La Via Crucis vivente nel centro storico di Mendicino

A Catanzaro sono state migliaia, ieri sera, le presenze per la processione della Naca, la culla con il corpo di Gesu’ Cristo abbracciato dalla madre. Una tradizione centenaria, accompagnata dalle congreghe.

Rito simile a Cropani, nel Catanzarese,con la centenaria Naca che ha percorso le strade del paese.

A Botricello e Steccato di Cutro, a cavallo tra le province di Catanzaro e Crotrone, il rito pasquale ha ripercorso i momenti dolorosi della tragedia dei migranti avvenuta poco piu’ di un mese fa.

Il parroco di Botricello, don Rosario Morrone, in prima linea dopo la tragedia, ha dedicato alcune delle stazioni liturgiche proprio ai migranti e alla riflessione sul tema dell’accoglienza.

Confermata e seguita da diverse centinaia di fedeli anche la tradizionale processione dei “Vattienti” di Nocera Terinese (Cz), discussa per l’auto flagellazione dei protagonisti che si feriscono le gambe con vetri conficcati in pezzi di sughero. Un’ordinanza commissariale ne aveva vietato lo svolgimento, ma una petizione popolare con 1.200 firme e il ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale hanno consentito di riportare questa antica usanza per le strade del paese del Lametino.

Le prossime ore ospiteranno gli altri appuntamenti con i riti pasquali, sempre molto seguiti dai fedeli.

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