«Il Comune di Lamezia Terme determini la Tari sulla base dell’effettiva produzione di rifiuti da parte di ogni singola utenza e non più sulla scorta della superficie immobiliare e del numero di occupanti. Dal 2014, la normativa consente di rapportare questa tassa alla quantità di rifiuti indifferenziati prodotti dai nuclei familiari. Si tratta della cosiddetta “tariffa puntuale”». Lo afferma, in una nota, il deputato M5S Giuseppe d’Ippolito, che spiega: «Il consigliere comunale Pino Zaffina ha prospettato, perfino esaltandola, l’imminente approvazione della Tari 2022, calcolata ancora una volta sulla base della superficie dell’abitazione domestica e del numero dei relativi occupanti. Questa decisione della maggioranza continuerà a penalizzare i cittadini, che per il 2022 andranno a pagare un po’ di meno ma sempre molto più del dovuto».
«Il metodo che il Comune di Lamezia Terme utilizza da sempre e si appresta a riproporre – avverte con durezza il parlamentare del Movimento 5 Stelle – disattende le raccomandazioni di numerose direttive europee e norme interne, delle quali spesso auspica l’applicazione il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto. è prevedibile, allora, che ciò allontani il Comune dalla possibilità di ricevere sovvenzioni regionali».
«Ovviamente, l’applicazione della tariffa puntuale dovrebbe essere implementata da una corretta gestione della raccolta differenziata porta a porta. Su questo – conclude D’Ippolito – il Comune di Lamezia Terme e la Multiservizi marcano da tempo la loro inefficienza. A pagare, purtroppo, sono sempre i cittadini, che subiscono ma non meritano l’amministrazione comunale in carica».