“La zona del lungomare Falcone-Borsellino è priva dei più elementari e basilari servizi che dovrebbero essere erogati ai cittadini. Ad essere penalizzati sono soprattutto i diversamente abili, che non usufruiscono di nessun servizio”. E’ quanto affermano Rosy Rubino e Mimmo Gianturco, rispettivamente vice capogruppo e capogruppo di Fratelli d’Italia al Comune di Lamezia Terme, in una interrogazione rivolta al sindaco e all’assessore al turismo.
“Dei bagni chimici e delle docce – osservano – non c’è alcuna traccia, circostanza questa che attesta un significativo arretramento nelle politiche del turismo e di sviluppo del litorale e, soprattutto, nelle azioni che una comunità civile dovrebbe intraprendere per tutelare, innanzitutto, le fasce deboli della popolazione e di conseguenza tutti i cittadini”. “Vogliamo sapere, inoltre, come mai il bando “Città di Mare e d’Amare”, che avrebbe dovuto avere lo scopo di animare il litorale lametino per il periodo luglio-ottobre 2022, ha riscontrato – aggiungono i consiglieri comunali di Fratelli d’Italia – un palese insuccesso. Evidentemente la mancanza di attrattività del lungomare, dovuta a trascuratezze e negligenze amministrative, ha pesato in maniera determinante. Non ci dimentichiamo che il litorale lametino è pressocché identico a quando è stato approvato il Piano Comunale Spiaggia con deliberazione del consiglio comunale n. 97 dell’8 maggio 2015, epoca in cui era sindaco Gianni Speranza. Se a distanza di sette anni la situazione è rimasta immutata il responso non può che essere uno solo: ci troviamo di fronte ad un fallimento politico amministrativo nella gestione del litorale, aggravato dal fatto che mancano totalmente i servizi indispensabili per i cittadini e per le fasce deboli della popolazione”.
“Anche lo stabile dei bagni situato nella pineta adiacente il lungomare Falcone-Borsellino – continuano Rubino e Gianturco – è incomprensibilmente abbandonato e inutilizzabile e le due aree di ingresso e uscita dal lungomare sono inspiegabilmente chiuse, determinando una perdita economica per gli unici due lidi esistenti”. “Chiediamo risposte – concludono Rubino e Gianturco – da un’amministrazione comunale incapace di progettare sviluppo, ma in prima fila nel fare proclami e nel dispensare annunci e sterili promesse”.
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