“Tante città – ha affermato Falcomatà nel corso del panel – si stanno impegnando a migliorare nel settore della digitalizzazione, ma l’Italia è, purtroppo, ancora profondamente immatura sotto questo punto di vista. Le poche risorse, soprattutto per i piccoli Comuni, ed una scarsa formazione del personale incidono negativamente su una questione tutt’altro che secondaria. Come ha sostenuto anche il presidente Manfredi, si dovrebbero eliminare i limiti al ricambio generazionale nelle pubbliche amministrazioni così da assumere, attraverso concorsi pubblici, ragazzi e ragazze nativi digitali che possono rappresentare un sicuro vantaggio”.
Un altro elemento di difficoltà, secondo il sindaco di Reggio Calabria, è rappresentato da “una sorta di ritrosia culturale sia da parte della macchina della pubblica amministrazione, sia da parte dei cittadini che, in un certo senso, mostrano timore verso tutto quello che comporta un cambiamento”. Falcomatà ha, quindi, analizzato gli strumenti utili a far uscire il Paese da questa impasse: “Investire sul personale, usare le risorse del Pnrr per la digitalizzazione nonostante i tagli ai Comuni previsti dalla legge di bilancio, lavorare sulle best practices, ovvero ragionare insieme ai cittadini ed alle altre città”.
Per il sindaco Giuseppe Falcomatà, poi, esistono due fattori che sfuggono alle recenti analisi: “Il primo è rappresentato dalla cybersicurezza che è molto sottovalutata nelle Pubblica amministrazione. Ci sono Comuni totalmente esposti ai rischi delle guerre che si combattono nel mondo digitale e su internet rispetto all’utilizzo ed al furto dei dati o dell’identità digitale. Il secondo, poi, è sicuramente l’intelligenza artificiale rispetto alla quale la Pubblica amministrazione fa ancora molto poco”.