“Si muore generalmente perché si è soli o perché si è entrati in un gioco troppo grande”, diceva Giovanni Falcone.
Oggi, invece, l’unico grande gioco dev’essere quello della giustizia che adotti il metodo Falcone, per offrire ai diversi sistemi educativi, formativi ed aggregativi che caratterizzano l’Italia e l’Europa, l’opportunità di comprendere quei meccanismi complessi e attuali.
Così in una nota congiunta il Comandante Nazionale del Sovrano Ordine Cattolico Militare dei Cavalieri Templari Federiciani Pasquale Giardino e il Gran Priore della Calabria Filomena Falsetta sul 32° anniversario della strage di Capaci.
Grazie a quel metodo, che trascina con sé il talento investigativo, la passione civile e la forza delle idee di un Magistrato che ha rivoluzionato la lotta alla mafia, la società è in grado di rimettersi in gioco recuperando la propria capacità di indignazione, che sboccia dalla consapevolezza che quei fatti non devono essere archiviati, così come le indagini e i processi non devono essere considerati parte solo del passato, ma del nostro futuro.