Sabato 16 dicembre, le associazioni aderenti alla Consulta Comunale Assetto del Territorio hanno effettuato una visita al Palmarium realizzato alcuni decenni addietro accanto al Palazzo del Consiglio Regionale, ma ancora poco conosciuto dalla cittadinanza.
La visita, resa possibile dalla collaborazione dei dirigenti dell’ufficio di Gabinetto della Regione, ha visto la partecipazione di iscritti alle associazioni Kronos, Sandhi e del Club Unesco e di altri cittadini.
Il Palmarium è un luogo di eccellenza della città perché raccoglie in uno spazio ampio, ben progettato e curato, molte specie di Palme originarie dei cinque continenti. Le palme diversamente da quello che molti credono non sono alberi ma appartengono alla famiglia delle Arecaceae (ex Palmaceae), composta da circa 200 generi e 3000 specie. Come è noto vivono perlopiù nei climi tropicali o sub-tropicali, ma ce ne sono altre che vegetano con un clima temperato. Un esempio per tutti è la Palma nana (Chamaerops humilis) o Palma di San Pietro che è l’unica specie spontanea sulle coste del mediterraneo, presente anche in Calabria e molto diffusa in Sicilia.
Le palme rispetto agli alberi, comparsi sulla terra circa 300 milioni di anni fa, sono molto più recenti (160 milioni dopo) e se ne si differenziano per molte caratteristiche tra le quali il fatto che si moltiplicano solo per seme, che crescono in altezza ma non in diametro, che non hanno ramificazioni, che non perdono le foglie per cause meteorologiche ma solo per vecchiaia e che ne hanno molto meno (ma molto grandi) e solo di due tipi: pennate e palmate. La particolarità dello stipite (il fusto negli alberi) e delle foglie flessibili insieme all’apparato radicale fascicolato conferiscono poi alle palme rispetto agli alberi una superiore resistenza al vento e persino agli uragani. Da quanto detto potrebbero essere definite delle erbe giganti.
Nei partecipanti ha suscitato molto interesse l’incontro con le singole specie che costituiscono il Palmarium. All’inizio è stata posta l’attenzione sulle palme che sono più presenti e numerose nei viali e nei giardini della città. Oltre alla già citata Palma Nana sono state illustrate le Palme della California e del Messico (Whashingtonia filifera e robusta) provenienti da latitudini a clima temperato come il nostro. A chiudere la rassegna delle palme più frequenti in città sono state esaminate la Palma Regina (Syagrus) dalle foglie pennate e dall’aspetto piumoso, la ben nota Palma da Datteri (Phoenix dactylifera) e la Palma delle Canarie (Phoenix canariensis) falcidiata anche in città dal coleottero Punteruolo rosso. Invece, tra le specie più insolite e spettacolari sono state ammirate, suscitando anche molta curiosità, la Palma Grugru (Acrocomia aculeata) con uno stipite caratterizzato da numerose spine sottili lunghe anche 10 cm, nere e affilate, la Palma Blu del Messico (Brahea armata), la Palma Fontana (Livistona chinensis).
Il Palmarium è dunque una piccola ma straordinaria finestra sul mondo delle palme, e soprattutto un’occasione che ogni cittadino amante del verde urbano e della natura può cogliere.