“L’episodio si è verificato durante l’orario delle visite. I due sono riusciti a entrare dichiarando di essere venuti a trovare dei parenti”. È quanto ha dichiarato ai giornalisti Saverio Greco, legale rappresentante del gruppo IGreco, proprietario della clinica ‘Sacro Cuore’ di Cosenza, dove questo pomeriggio una neonata è stata rapita da una coppia e ritrovata dopo alcune ore. “Per fortuna, il sistema di videosorveglianza ha funzionato, consentendo alle forze dell’ordine di rintracciare i responsabili in tempi rapidi. In clinica entrano i parenti dei bambini per portare dolci e regali e noi non chiediamo i documenti a tutti. Anzi, spesso veniamo accusati di essere troppo fiscali nei controlli. È stata una giornata difficile, quanto accaduto ci farà ripensare il sistema con cui gestire gli ingressi d’ora in avanti”, ha concluso.
Hanno simulato una gravidanza per nove mesi e poi hanno finto di aver dato alla luce un maschietto. Sono i particolari emersi dall’arresto della coppia che ha sequestrato una neonata all’interno della clinica “Sacro Cuore” a Cosenza. Rosa Vespa, 51enne di Cosenza, e’ stata arrestata dopo le 22 di ieri sera assieme al marito Aqua Moses, 43enne di origini senegalesi dai poliziotti della Questura di Cosenza. La piccola, che era nata lunedi’, questa notte e’ stata trasportata nell’ospedale di Cosenza per alcuni controlli di routine, ma le sue condizioni sono buone e non destano alcuna preoccupazione. I due sono stati portati in Questura, sentiti dal pm di turno Antonio Bruno Tridico e poi portati in carcere. Da quanto e’ emerso, quando gli agenti della Mobile (coordinati dal questore Giuseppe Cannizzaro) sono arrivati nella loro abitazione a Castrolibero (alle porte di Cosenza) hanno trovato l’appartamento tutto allestito con gli addobbi utilizzati per la nascita di un bambino. Anche la piccola (che era stata portata via con una tutina rosa) quando e’ stata ritrovata dai poliziotti indossava una tuta da maschietto. Da quanto e’ emerso, la donna avrebbe simulato una gravidanza per nove mesi e poi avrebbe raccontato ai familiari di aver partorito un maschietto. In questi giorni, avrebbe riferito di essere tornata in clinica per alcuni accertamenti di routine e che ieri sarebbero tornati a casa con il piccolo. Dal racconto fatto agli inquirenti sono emersi particolari sull’ossessione di avere un figlio e sulla finta gravidanza che sarebbe stata progettata nei minimi dettagli. In tarda serata, i proprietari della clinica hanno precisato che la donna arrestata e’ entrata in clinica nell’orario previsto per le visite al pubblico e che la clinica non puo’ chiedere i documenti a tutti i visitatori. Ma dalla struttura sanitaria fanno sapere che, alla luce di quanto accaduto, saranno rivisti i criteri per l’entrata al pubblico a maggiore tutela delle partorienti e dei piccoli. Fondamentali per le indagini sono state le immagini delle telecamere di videosorveglianza della clinica che hanno consentito di individuare subito l’identita’ della donna e di riuscire a rintracciare la coppia che aveva rapito la piccola.