“Persino il più lieve bisbiglio può essere sentito al di sopra degli eserciti, quando dice la verità” - Dal film The Interpreter
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Buona la prima per la XIII Edizione del Calàbbria Teatro Festival

Si è tenuta ieri a Castrovillari, la cerimonia di apertura della XIII Edizione del Calàbbria Teatro Festival, tema di quest’anno “Bbàci – Gesti che raccontano” un viaggio poetico tra memoria, resistenza e identità.

 

Un evento che mette al centro il linguaggio dei gesti, la forza del teatro civile e la valorizzazione dell’identità territoriale in chiave contemporanea.

 

Direttrici artistiche dell’evento, Rosy Parrotta e Angela Micieli, organizzato dall’Associazione culturale Khoreia 2000, con il patrocinio e il sostegno del Comune di Castrovillari, dell’Ente Parco Nazionale del Pollino e della Gas Pollino srl.

 

Intervistiamo Rosy Parrotta, poliedrica protagonista di un festival, che già nelle premesse, si preannuncia grandioso: “La tredicesima edizione del Calàbbria Teatro Festival, potremmo

definirla un’edizione poetica già nella sua tematica. Bbàci con la doppia B perché a noi piace rafforzare questa identità territoriale così come nel nostro logo logo Calàbbria Teatro Festival. Baci, gesti che raccontano il gesto quello che si riceve, l’atto, perché il bacio? Perché c’è un contatto. C’è un contatto che avevamo perso durante la pandemia che ha bloccato il festival per ben due annualità. Per questo noi ci troviamo alla tredicesima edizione, ma in realtà sarebbe stata la quindicesima se tutto fosse andato liscio come doveva. E’ un’edizione che si rinnova ogni anno, perché è vero che abbiamo un’identità territoriale molto forte e un identità teatrale molto forte con il festival dei corti teatrali. Però ogni anno cerchiamo di stupire in qualche modo incuriosire il nostro pubblico, pubblico a cui noi teniamo tantissimo. Non a caso viene coinvolto all’interno del Festival dei corti teatrali e viene chiamato in causa con il suo applauso, con la sua preferenza, proprio per eleggere, quello che è il miglior corto del Festival dei corti teatrali”

 

Angela Micieli non ha bisogno di presentazione, donna forte, con uno sguardo dolce e profondo, con interessi che spaziano dalla poesia, alla pittura, al teatro, che oggi, come in passato, è protagonista della sua vita. Infatti, oggi, venerdì 17 ottobre il Teatro Sybaris ospiterà Come se fossi Giuliain prima nazionalespettacolo scritto da Angela Micieli e diretto da Rosy Parrotta, in scena Marco Fioravante, Francesco Gatto, la stessa Angela Micieli, Giovanni Pisani, Rosa Tedesco. Una riflessione senza sconti sul femminicidio e sulla responsabilità collettiva. Chiediamo ad Angela, come sia nato questo suo impegno sociale su una tematica, purtroppo, ancora attuale: “Il femminicidio è una piaga che noi donne ci portiamo da tanto, da troppo tempo. Io già anni fa ebbi modo di occuparmi di questo tema tramite “Violè” monologo in cui una donna denunciava sì il suo stato di vittima, però denunciava anche la sua rinascita. Violè è stata una testimonianza forte in tutta Italia. Davvero siamo riusciti tramite Violè a coinvolgere ragazzi, poi diventato anche romanzo e poi in ultimo anche un corto cinematografico. Tredici anni dopo mi trovo, nonostante avessi promesso a me stessa che non avrei più parlato di violenza alle donne, di violenza di genere, la necessità di parlarne ancora. Perché questo è un dolore che noi donne, ci portiamo addosso proprio spalmato sulla pelle, come dico sempre. In questi anni è cambiato poco e quel poco che è cambiato, anche se qualcosa è stato fatto e cambiato anche in peggio perché sono cambiate anche le modalità. Adesso non si uccide solo chi non sia ha più, ma anche chi si vorrebbe avere e non la sia ha, quindi ho notato questo peggioramento. Allora proprio nel senso che ha ispirato Violè, adesso, è nato “Come se fossi Giulia” che continuerà a richiamare i nostri giovani all’educazione emotiva. Dobbiamo educarli ai sentimenti. Dobbiamo educarli alla gentilezza, al rispetto, che sono quei valori fondamentali del vivere civile”.

 

Ogni anno, all’interno del Calàbbria Festival” viene consegnato il prestigioso premio “Frontiere Aperte” conferito a chi si impegna attivamente e fattivamente i vari campi. Tale riconoscimento, negli anni, è stato dato a personaggi come la Senatrice Francesca Scopelliti, compagna di Enzo Tortora, al regista, scrittore e produttore Giovanni Algieri, al direttore d’orchestra Antonio Puccio, al cantautore Sasà Calabrese, oltre a tanti importanti personaggi che si sono avvicendanti negli anni. Quest’anno è il giornalista, scrittore e attivista per i diritti civili Riccardo Cristiano a riceverlo, che, emozionato, dichiara: “Sono onorato di ricevere questo riconoscimento così importante, prezioso. Ringrazio in particolare Rosy Parrotta e Angela Micieli, direttrici artistiche, sempre impegnate in iniziative culturali e di alto valore sociale. Ringrazio la giuria e naturalmente l’Associazione culturale Khoreia 2000. Il tema di quest’anno è – Bbàci – Gesti che raccontano – un viaggio poetico tra memoria, resistenza e identità, ed io mi sento legato all’idea del viaggio, dell’essere tutti connessi, attraverso una storia millenaria che ci appartiene. Il bacio è un simbolo che, a mio avviso, rappresenta, già nelle culture antiche, fratellanza, comunione, ed era simile ad una stretta di mano oggi. Cosa, più del bacio, è sinonimo di pace? E quanta pace, adesso più che mai, abbiamo un disperato bisogno?”

 

Il premio consegnato a Riccardo Cristiano, è stato realizzato, come ogni anno, dal Maestro Stefano Marino, orafo castrovillarese che firma anche il Premio Frontiere Aperte.

 

Presenti all’evento, Ernesto Bello, Assessore comunale con delega a “Turismo, Spettacoli ed attuazione – Castrovillari Città Festival”, Mimmo Lo Polito, Sindaco di Castrovillari

Anna De Gaio, Consigliere comunale e Presidente Commissione Pari Opportunità della Regione Calabria, Antonio Di Diego, Presidente Gas Pollino, l’Associazione Mistery Hunters di Cosenza.

 

Il Calàbbria Teatro Festival, prosegue con il seguente calendario:

 

Venerdì 17 ottobre alle ore 21:00, il Teatro Sybaris ospiterà “Come se fossi Giulia”, spettacolo scritto da Angela Micieli e diretto da Rosy Parrotta, in scena Marco Fioravante, Francesco Gatto, Angela Micieli, Giovanni Pisani, Rosa Tedesco. Una potente riflessione sul femminicidio e sulla responsabilità collettiva. Un teatro che non fa sconti e chiede allo spettatore di non voltare lo sguardo.

Sabato 18 ottobre, alle ore 19:00 al Teatro Vittoria, si aprirà una parentesi letteraria con la presentazione del libro “Il bacio da sfogliare” di Ilaria Guidantoni, giornalista fiorentina, scrittrice e traduttrice.  Un viaggio narrativo che esplora i molteplici significati del bacio tra storia, arte, letteratura e cultura. A seguire Passeggiata narrata con Ines Ferrante di Mystica Calabria. Una passeggiata che intreccia il linguaggio del corpo con le storie della memoria. Un percorso attraverso il quale il gesto diventa parola e la memoria prende vita, tra passato, presente e futuro.

Gran finale domenica 19 ottobre alle ore 18:00, ancora al Teatro Sybaris, con il consueto e atteso Festival dei Corti Teatrali, spazio di espressione dedicato a compagnie emergenti e nuove drammaturgie. Cinque compagnie si alterneranno in scena con spettacoli di massimo 30 minuti, portando sul palco storie diverse ma unite da uno sguardo acuto sulla contemporaneità. Auguri e figli uomini, di e con Deborah Di Francesco e con Costanzo Salatiello; La partita non è ancora finita, di e con Marco Mittica; Il resto dell’Iceberg, scritto e diretto da Simone Ignagni, con Ivan Padrone e Marcello Roefaro; Mosche, di Valentina Bandera, con Elisabetta Mancusi, Valentina Bandera e Daniele Camerlingo; Orlando, di Federica Cucco, con Antonio Anzilotti De Nitto.

Al termine, la cerimonia di premiazione del Miglior Corto – Premio Giuria Popolare, con un premio realizzato dal Maestro Stefano Marino, orafo castrovillarese che firma anche il Premio Frontiere Aperte.

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