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Tra un’arringa e un’opera d’arte Peppe Fonte, musicista volutamente classico, presenta il suo ultimo disco presso il Museo del Rock di Catanzaro

Al Museo del Rock di Catanzaro, venerdì 13 dicembre 2024 alle ore 18, va in scena la musica di Peppe Fonte, musicista “volutamente classico”.

La serata “La testa è donna”, è un omaggio all’omonimo disco pubblicato per Semplicemente Dischi / Believe Italia e all’opera pittorica di Pino Pingitore. Tra parole e musica, suggestioni e racconti di vita, l’artista, ex calciatore e, oggi, avvocato penalista, condividerà i brani del suo repertorio e del suo ultimo disco, vere e proprie poesie in musica: da “Lettera a mio padre” a “Quando la notte è scura”, fino a “Lo sceriffo di Banshee”, suoni e testi profondi, accompagnano gli spettatori in un mondo dove le emozioni quotidiane prendono forma.

“Il mio ultimo album, ‘La testa è donna’, è concepito all’insegna dell’essenzialità musicale, ispirata alla tradizione latina e mediterranea,” afferma Peppe Fonte. Il disco raccoglie esperienze di vita vissuta, tra amore, amicizia e territori misteriosi, offrendo un insieme di ritratti e ricordi indimenticabili.

La testa è donna”, è un omaggio all’omonimo disco pubblicato per Semplicemente Dischi e all’opera pittorica di Pino Pingitore. Tra il rigore di un’arringa e la sensibilità di un’opera d’arte, nasce infatti la musica di Fonte.

 

Il titolo del quinto disco del prezioso cantautore calabrese, non è solo evocativo, è anche un omaggio a un desiderio incompiuto: Pino Pavone raccontò a Fonte che Piero Ciampi avrebbe desiderato scrivere un testo dal titolo “La testa è donna”, ma non ne ebbe il tempo. Così, Fonte, raccoglie quel sogno e lo trasforma in un album che ne esplora le sfumature più intime e universali.

Il risultato è una raccolta di poesie in musica, brani che evocano immagini e sentimenti profondi: “Lettera a mio padre”, “Quando la notte è scura”, “Lo sceriffo di Banshee”, per citarne alcuni. Ogni traccia guida l’ascoltatore in un viaggio emozionale, dove la quotidianità si trasforma in arte.

 

La sua musica rinuncia alle sovrastrutture per mettere in primo piano testi intensi e arrangiamenti minimali, creando un mosaico di esperienze vissute, tra amore, amicizia e territori misteriosi.

La “testa”, per Fonte, è un universo da esplorare: è estate, è mare, è la casa degli errori; ti attrae, ti confonde, e anche quando si ribella all’amore, resta meraviglia. È donna. E questo Peppe Fonte lo sa e lo canta.

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