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A palazzo San Giorgio svelate le origine reggine del poeta dall’animo inquieto Alfonso Gatto

Una significativa scoperta di carattere storico-letterario è stata presentata alla città di Reggio Calabria nel corso di un incontro culturale svoltosi nel Salone dei Lampadari “Italo Falcomatà” di palazzo San Giorgio. L’evento, organizzato dalla Fondazione Mediterranea, ha rappresentato un momento di approfondimento e condivisione intellettuale che ha messo al centro la figura del poeta Alfonso Gatto.
A fare gli onori di casa è stato l’Assessore all’Istruzione Anna Briante, presenti lo storico Giuseppe Cantarella, la poetessa Marina Neri e il presidente della Fondazione Mediterranea Vincenzo Vitale, che ha anche moderato l’incontro.
In apertura, l’Assessore Briante ha voluto sottolineare il valore di iniziative di questo tipo, che contribuiscono a riscoprire e valorizzare la storia del territorio, offrendo chiavi di lettura preziose anche per comprendere meglio il presente. «Parlare di questi temi e farlo nella sede istituzionale della città – ha affermato – è importante: il Palazzo San Giorgio è la casa di tutti i reggini, e questi incontri ci arricchiscono ogni volta, sia culturalmente che umanamente».
A seguire l’approfondimento sulla figura poetica di Alfonso Gatto, a cura di Marina Neri, che ha emozionato il pubblico con la lettura di alcuni versi del poeta dedicati al padre. «Gatto – ha spiegato Neri – fu non solo un raffinato poeta, ma anche un abile pittore ritrattista, un’anima inquieta e sensibile. Nato a Salerno nel 1909, da lì iniziò il suo percorso poetico, che lo avrebbe portato a diventare una delle voci più originali del Novecento italiano. Tuttavia, grazie alla ricerca del professor Cantarella, oggi possiamo aggiungere un nuovo e significativo tassello alla sua biografia».
Giuseppe Cantarella, già presidente della Commissione comunale per la toponomastica, ha presentato i risultati di una ricerca avviata nel 2021, in occasione dell’intitolazione di una strada ad Alfonso Gatto nel quartiere di Pellaro. «Durante questa ricerca – ha spiegato Cantarella – è emerso un elemento sorprendente: l’origine reggina della famiglia di Gatto. Egli stesso parlava di una discendenza da un’antica famiglia di armatori attiva tra Reggio Calabria e Messina. Ebbene, possiamo ora affermare, sulla base del certificato di nascita del padre Giuseppe Gatto, che le radici familiari del poeta affondano proprio nella nostra città».
Il professore ha precisato che il lavoro svolto non si configura come un libro vero e proprio, ma come un documento di riferimento per gli studi futuri sulla figura del poeta. «Quello che oggi presentiamo – ha concluso – è un punto di partenza, un contributo alla conoscenza collettiva. Non si tratta di campanilismo, ma del dovere della ricerca storica di aggiungere nuovi elementi, corretti e documentati, al mosaico della memoria culturale. E sapere che il cuore della vita e dell’opera di un intellettuale come Alfonso Gatto possa battere anche a Reggio, ci rende orgogliosi».

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