«Nonostante i buoni propositi e le dichiarazioni d’intenti, all’indomani dell’ennesima tragedia che si è consumata lungo la tristemente nota “Strada della morte”, Statale 106 ionica, dobbiamo purtroppo registrare come l’attenzione politica sulla sua messa in sicurezza sia andata scemando in maniera progressiva e preoccupante».
È quanto afferma, in un comunicato stampa, il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo all’indomani dell’ennesimo incidente mortale che si è registrato, questa volta nel territorio crotonese, lungo la Strada Statale 106 e che è costato la vita ad un trentaquattrenne.
«Nel marzo scorso – ricorda Lo Schiavo -, in occasione dell’approvazione della mozione che dava pieno mandato al presidente Occhiuto sulla SS 106, in un clima di grande responsabilità di fronte ad un’urgenza percepita da tutte le forze politiche, abbiamo sostenuto con convinzione la necessità di un’interlocuzione con il Governo nazionale per riportare, verso quell’infrastruttura, le risorse che le erano state sottratte e riavviare così la messa in sicurezza dell’arteria. Che cosa ha prodotto quella delega a distanza di sei mesi? Quali risultati sono stati ottenuti in merito a quella che da tempo è una vera e propria piaga che ha mietuto oltre 700 vittime in 25 anni? Ultima delle quali, proprio ieri, un giovane padre di famiglia di Crotone che rientrava a casa dopo una giornata di lavoro».
Quindi Lo Schiavo afferma: «Non vorremmo che quella vertenza nazionale che già a marzo chiedevamo di aprire sulla Statale 106, e che solo pochi mesi fa appariva come una priorità del governo regionale, sia adesso passata in secondo piano. E che quel mandato pieno conferito al presidente per ottenere un’equa redistribuzione delle risorse per le infrastrutture calabresi, sia stato chiuso in un cassetto per far posto ad altre questioni. Occorre che la “Vertenza 106” torni in cima all’agenda politica e che il Consiglio regionale tutto la riporti con forza al centro del dibattito e dell’azione amministrativa. Oggi come allora chiedo: chi è disposto ad assumere decisioni eclatanti dal punto di vista politico, anche contro i propri partiti d’appartenenza, pur di sostenere questa battaglia? Chi ha la volontà di non tirarsi indietro rispetto ad un’urgenza che tocca la vita reale dei calabresi?».