“La CGIL e la FP CGIL avevano già lanciato l’allarme sulla situazione finanziaria della Provincia di Cosenza, e oggi i numeri danno loro ragione.
Dal rendiconto anno 2024 che dovrà essere approvato domani, 22 maggio, emerge un quadro drammatico:. La Provincia di Cosenza dichiara un disavanzo di 82.686.980,95 euro, configurandosi ufficialmente come ente strutturalmente deficitario, con sei parametri su otto che superano le soglie critiche stabilite dalla normativa.
Il baratro non è più un rischio, è una realtà che si avvicina a grandi passi. La Provincia di Cosenza, tra le più estese d’Italia, sta affondando sotto il peso di anni di cattiva gestione finanziaria. Per il 2024 mancano gli equilibri di bilancio, mentre il bilancio di previsione è ormai scaduto il lontano 28 febbraio 2025. A farne le spese, ancora una volta, sono i lavoratori: salari accessori non erogati, compensi bloccati, e una macchina amministrativa ridotta al minimo. I dipendenti attendono da mesi il pagamento di emolumenti già maturati, previsti per legge, come straordinari, indennità e premi di produttività.
I parametri del collasso
Il giudizio si basa su una griglia tecnica definita dal Testo Unico degli Enti Locali. Tra i più rilevanti: il Parametro P1, che indica che le spese necessarie per ripianare il disavanzo + le spese del personale + i debiti incidono di oltre il 41%; il Parametro P5, che indica la non sostenibilità del disavanzo sull’esercizio in corso; i Parametri P6 e P7, che indicano crescenti debiti e debiti fuori bilancio, riconosciuti o in corso di riconoscimento.
Il quadro complessivo è desolante. L’ente, già sotto osservazione per sei parametri su otto fuori soglia secondo gli standard ministeriali, non è solo tecnicamente “strutturalmente deficitario”, ma è praticamente in predissesto cronico. Ciò evidenzia gravi e incontrovertibili condizioni di squilibrio. Secondo il TUEL, l’Ente sarà ora sottoposto a controllo centrale da parte della Commissione per la finanza e gli enti locali sulle dotazioni organiche e sulle assunzioni di personale. Il controllo verterà, prioritariamente, alla verifica sulla compatibilità finanziaria e sulle possibilità di avviare qualsiasi tipo di assunzione.
Le cause: Cattiva gestione, sprechi, politiche clientelari e inerzia politica
A scorrere i capitoli di spesa emerge un quadro inquietante: incarichi esterni milionari, consulenze discutibili, progetti incompiuti ma lautamente già pagati. In parallelo, nessuna strategia credibile di risanamento è mai stata adottata. La gestione dei flussi di cassa appare approssimativa, mentre la politica locale sembra aver privilegiato il consenso alla sostenibilità. Una situazione che rende l’arrivo di un commissario straordinario per rimettere ordine nei conti non più solo un’ipotesi, ma una reale possibilità.
Il futuro? A rischio l’ intero apparato
Il dissesto, se ufficializzato, non sarà solo un termine contabile: vorrà dire tagli, sospensione di pagamenti, blocco del turnover, alienazione del patrimonio pubblico. Ma soprattutto, significherà per i cittadini un ente svuotato di funzioni, di autorevolezza e di fiducia.
La Provincia di Cosenza si avvicina a un punto di non ritorno. Un dissesto annunciato, previsto, quasi cercato. Eppure, nessuno è stato capace e sembra davvero intenzionato a evitarlo”.
E’ quanto si legge Cgil Fp Cosenza e della Cgil Pollino – Sibaritide – Tirreno Cgil Fp Pollino – Sibaritide – Tirreno.