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Ferramonti di Tarsia il più grande campo di concentramento italiano per ebrei stranieri

“Ferramonti di Tarsia il più grande campo di concentramento italiano per ebrei stranieri” è il titolo dell’incontro promosso dal Centro Internazionale Scrittori della Calabria, dalla Finism, Federazione nazionale degli insegnanti sezione di Reggio Calabria e dalla Chiesa degli Artisti di Reggio Calabria, che si svolgerà mercoledì 5 febbraio 2025, alle ore 17:30, presso la Sala San Giorgio della stessa chiesa. Intervengono: Don Antonio Cannizzaro, parroco di San Giorgio al Corso; Prof.ssa Fortunata Cristiano Ippolito, presidente della Federazione nazionale degli insegnanti sezione di Reggio Calabria; Prof. Dott. Gabriele Quattrone, primario di Neurologia al Policlinico “Madonna della Consolazione” di Reggio Calabria; Avv. Giovanna Caridi, funzionario Affari Generali e Legali, Università per Stranieri Reggio Calabria; Prof. Gianfranco Cordì, docente di Storia e Filosofia. Il campo di Ferramonti fu utilizzato a partire dal maggio del 1940, quando vi giunsero circa 460 uomini tra ebrei, italiani, stranieri, antifascisti, apolidi e cittadini di potenze nemiche. Alla costruzione del campo parteciparono gli stessi deportati e alla fine del successivo mese di giugno lo stesso fu reso operativo, sviluppato su una superficie di 16 ettari e composto da ben 92 corpi di fabbrica. È stato il più grande ed importante campo di concentramento fascista Italiano, con una presenza media di oltre 2.000 persone. A partire dall’estate del 1943 il campo venne ufficialmente disciolto ma molti internati, non avendo alternative, scelsero di rimanervi. Il campo fu quindi amministrato dagli Alleati, che lo diedero presto in gestione agli stessi (ormai ex) internati fino a quando, alla fine del 1945, fu sgombrato definitivamente.

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