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Cardinale (CZ) ricorda le vittime della violenza: una comunità in cammino tra simboli, arte e impegno civile

Dopo l’installazione simbolica dedicata alle vittime di Gaza lo scorso settembre – quando il Ponte Vecchio si era trasformato in un luogo di memoria universale e di richiamo alla pace – il Comune di Cardinale torna a usare lo spazio pubblico come strumento di coscienza civile.

Oggi, 25 novembre 2025, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, la comunità si è ritrovata attorno a una nuova installazione collettiva che attraversa idealmente il paese dalla Panchina Rossa di Viale Kennedy fino al Ponte Vecchio, trasformato in un corridoio della memoria: 260 foulard, uno per ogni donna uccisa negli ultimi anni, ciascuno con un nome e una data, appesi lungo ottanta metri di filo.

La cerimonia si è aperta presso la Panchina Rossa, dove il Sindaco Danilo Staglianò ha ricordato che “non basta commemorare: dobbiamo educarci, come comunità, a riconoscere ogni ombra di violenza, anche la più silenziosa. Cardinale sarà sempre un luogo che non distoglie lo sguardo”.

Accanto a lui, la Dirigente scolastica Dott.ssa Maria Carmen Aloi ha ribadito il ruolo centrale della scuola e della famiglia nel processo di educazione dei ragazzi alla cura e al rispetto del prossimo.

A seguire, il saluto del Comandante della Stazione dei Carabinieri di Cardinale, che ha ricordato l’impegno quotidiano dell’Arma nel garantire sicurezza, ascolto e protezione alle persone più vulnerabili.

Gli studenti e le studentesse della Scuola Secondaria di primo grado hanno letto poesie e pensieri sul rispetto, sull’ascolto e sulla libertà, dando voce a una generazione che chiede relazioni sane e non violente.

Il percorso è poi proseguito verso il Ponte Vecchio: le impronte rosse tracciate a terra hanno guidato i partecipanti verso l’installazione, dove i foulard hanno dato forma alle storie spezzate di tante donne.

Davanti all’opera, l’Assessore Simona Staglianò – che ha ideato e curato l’iniziativa insieme a Giosuè Costa – ha spiegato il senso profondo del progetto: “Ogni foulard è una presenza, non un numero. Qui nessuna donna viene dimenticata. Questa installazione vuole dire ad alta voce che la violenza non è un fatto privato: è una ferita collettiva che riguarda tutti noi”.

Successivamente, due studenti della Scuola Secondaria hanno letto una riflessione sul significato della giornata, sulle varie forme di violenza e sulla responsabilità condivisa di contrastarla.

Anche i bambini più piccoli hanno portato il loro contributo, leggendo frasi e pensieri personali — molti dei quali profondi e spontanei — poi appesi al “filo della memoria”, aggiungendo innocenza e verità al messaggio collettivo. Un intenso momento musicale dei Maestri Nicolino Platì ed Eleonora Pelagi ha accompagnato il momento con un’intensa pausa di bellezza e raccoglimento

Dopodiché, gli studenti della Secondaria hanno letto la toccante poesia “Se domani non torno” di Cristina Cáceres, raccogliendo il silenzio e l’emozione dei presenti.

Il Consigliere Giosuè Costa ha sottolineato che “la violenza non nasce all’improvviso: germoglia nelle parole, nei gesti che tolgono voce, spazio, dignità. Riconoscerla è il primo dovere civile”.

La giornata si è conclusa con i cartelloni realizzati dagli studenti e con le scarpette rosse esposte lungo il percorso: simboli che hanno aggiunto il linguaggio dell’arte a quello della memoria, trasformando lo spazio urbano in un luogo di responsabilità condivisa.

Il Sindaco ha ringraziato la comunità e tutte le persone che hanno contribuito all’iniziativa, ricordando che “ogni gesto collettivo è un passo avanti verso un paese in cui nessuna donna debba più avere paura”.

Un ringraziamento speciale va a Maria Stella, Rosa, Pina, Giuseppina, Giusy, Lisa e Rossella, che con dedizione e sensibilità hanno collaborato alla realizzazione dell’installazione.

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