“A volte bisogna rischiar, fare altre cose. Occorre rinunziare ad alcune garanzie perché sono anche delle condizioni” - Tiziano Terzani
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“Famiglie al Centro”, nuovo progetto del Centro Calabrese di Solidarietà. Lunedì 30 gennaio la conferenza stampa di presentazione al Comune

Offrire servizi innovativi di sostegno alle famiglie con minori in difficoltà ed a minori e giovani a rischio di marginalità sociale. E’ questo il cuore del progetto “Famiglie al Centro” che sarà presentato nel corso di una conferenza stampa, lunedì 30 gennaio nella Sala Concerti di Palazzo de Nobili, alle 15.

Capofila del progetto finanziato con le risorse di Agenda Urbana – Strategie di misure sostenibili POR Calabria FESR/FSE 2014/2020 (Azione 9.1.2) è il Centro Calabrese di solidarietà. Coinvolti nella realizzazione del progetto che si svolgerà nel Centro d’Aggregazione giovanile di Catanzaro sito nel centro storico di Catanzaro alla via Fontana Vecchia 40la Fondazione L’Albero della Vita Onlus e la Cooperativa sociale “Zarapoti”.

Alla conferenza stampa prenderanno parte: Antonio De Marco Antonio (Referente per Agenda Urbana di Catanzaro); Bonaventura Lazzaro (Assessore alle politiche sociali del Comune di Catanzaro); Isolina Mantelli (Presidente del CCS); Ampelio Anfosso (Presidente della Cooperativa Zarapoti); Emanuela Viola (Referente per Fondazione Albero della vita); Claudio Falbo (responsabile di progetto).

“A fronte dei dati di contesto relativi al rischio di povertà educativa, fallimento formativo e di esclusione sociale di tanti minori e famiglie catanzaresi il progetto “Famiglie al Centro” risponde al bisogno teso a garantire da un lato l’accoglienza, il sostegno, l’inclusione sociale e lavorativa ai nuclei familiari più disagiati e, dall’altro, offrire opportunità di formazione, istruzione, aggregazione, culturali e di placement (nel mercato del lavoro) a minori che si trovano a rischio di povertà e/o di emarginazione – si specifica nella nota del Centro Calabrese di Solidarietà – Il progetto incontra il bisogno, di pari opportunità e d’inclusione sociale (e integrazione) non solo tra minori provenienti da situazioni multi-problematiche e da circuiti giudiziari ma anche rispetto ai minori residenti appartenenti nuclei familiari completamente isolati dal resto della Comunità Educante. In questo quadro strutturale l’idea che accomuna è quella di rinnovare la Comunità dal basso erogando servizi in linea con gli obiettivi dell’Avviso pubblico e la programmazione di Agenda Urbana, all’interno di un bene infrastrutturale al centro storico della città con notevoli potenzialità anche da un punto di vista ambientale.

Tra i servizi previsti: lo sportello informativo/front office (eroga informazioni sui servizi a sostegno delle famiglie); il servizio di accoglienza (con il compito di accogliere in modo qualificato e tempestivo le richieste dei nuclei familiari ed indirizzarle verso le aree di consulenza o di intervento più idonee); la consulenza per l’infanzia (con lo scopo di fornire un sostegno alla genitorialità al fine di promuovere un armonico sviluppo dei figli, migliorare la qualità delle relazioni o gestire le eventuali difficoltà nelle varie aree evolutive; la consulenza per la famiglia (attraverso la realizzazione di interventi per la promozione del benessere familiare, basati sul dialogo e sulla comunicazione, al fine di migliorare le relazioni e prevenire il disagio); il sostegno allo sviluppo della genitorialità; lo spazio di ascolto e sostegno donne vittime di violenza: spazio dedicato alla prima accoglienza e colloquio di donne vittime di violenza; la mediazione familiare e culturale.

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