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Sempre meno popolate le principali città calabresi: Reggio perde 1.298 residenti in un anno, Catanzaro 760

Il calo demografico in Calabria non risparmia capoluoghi di provincia e le principali città della regione. Reggio perde residenti (-1.298) ma si conferma stabilmente come il comune più popoloso oltre che l’unico a superare i 100mila abitanti (171.181 unità) e ha il doppio della popolazione del secondo agglomerato per residenti: Catanzaro (84.849 unità -760).

Tra i comuni non capoluogo spiccano Corigliano-Rossano (74.300 abitanti) e Lamezia Terme (67.253). L’80,2% dei 404 comuni calabresi ha una popolazione fino a 5.000 abitanti e vi risiede poco meno di un terzo degli abitanti.

Più di un quarto della popolazione (28,2%) vive nei sei comuni con oltre 50.000 abitanti (Reggio, Catanzaro, Corigliano-Rossano, Lamezia Terme, Cosenza e Crotone) e poco più di un quinto (20,7%) in quelli con popolazione tra 5.001 e 10.000 abitanti. Il comune meno popoloso della regione è Staiti con 185 abitanti.

A Sant’Alessio in Aspromonte spetta il primato il maggior decremento di popolazione (-6,9%) che con una popolazione di soli 308 abitanti sconta un decremento naturale e interno, mentre Longobardi (2.529 abitanti) presenta invece l’incremento maggiore (+8,7%) per l’aumento dovuto al saldo migratorio estero della popolazione straniera. L’età media dei calabresi è in leggera crescita sul 2021 (45,5) ed è pari a 45,7 anni contro i 46,4 anni della media nazionale.

A livello provinciale, Crotone presenta la struttura demografica più giovane; all’opposto, il processo di invecchiamento è più evidente nelle province di Cosenza e Catanzaro. Prosegue inesorabile lo spopolamento progressivo dei territori montani che è confermato non solo dalla struttura per età che evidenzia un maggiore invecchiamento, con età media ancora più elevata (47,2 anni), un più basso tasso di natalità (6,5 per mille) e un più elevato tasso di mortalità (13,7 per mille).

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