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Csm, Piraino (MI): “Disillusi da dibattito, con riforma deriva pericolosa verso carrierismo”

“Noi siamo rispettosi delle prerogative del parlamento. Abbiamo espresso tutte le nostre perplessità su queste linee di riforma, ma vediamo che sostanzialmente le nostre perplessità non hanno convinto i nostri interlocutori. Aspettiamo di sapere quali saranno le novità. Stiamo assistendo a questo dibattito onestamente un po’ disillusi che la nostra voce venga ascoltata. Vedo che sono altre le voci che in questo momento vengono ascoltate di più”. Così all’AdnKronos Angelo Piraino, segretario generale di Magistratura Indipendente, a proposito della riforma del Csm e dell’ordinamento giudiziario, e delle polemiche sull’accordo non ancora raggiunto all’interno della maggioranza parlamentare, con la conseguente ipotesi, non più scartata, che venga posta la fiducia.

“Quello che ci preoccupa molto – osserva – è che assistiamo a una pericolosissima deriva verso il carrierismo. Quello che non si è capito, infatti, è che tutto quello che è successo, parliamo degli scandali recenti, l’hotel Champagne e così via, hanno un unico comun denominatore, che è l’eccessivo carrierismo che c’è all’interno della magistratura. Questo disegno, sia nella sua impostazione originale che il ministro Cartabia ha elaborato, sia dalle notizie che leggiamo sui giornali e delle ulteriori modifiche che vogliono essere introdotte, spingerà sempre di più verso questo carrierismo, che è il nostro male fondamentale”.

“Noi – sottolinea il segretario di Mi – avremmo bisogno, al contrario, di fare ritornare quello che era previsto in Costituzione, cioè che i magistrati fra di loro si distinguono soltanto per le funzioni, il che vuol dire che non c’è una differenza concettuale fra il presidente di un ufficio e il giudice che ci lavora, perché sono ruoli fungibili, invece in questo momento assistiamo esattamente al contrario, a una verticizzazione sempre più spinta degli uffici”.

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