Ci sono mondi magici che, solo a pensarci, evocano dimensioni affascinanti e quasi irraggiungibili: il cinema e la moda. Venerdì 23 maggio, questi due universi si sono incontrati all’Università della Calabria grazie al seminario “Fashion System e Audiovisivo: una sinergia vincente per lo sviluppo territoriale”, uno degli appuntamenti della South Italy Fashion Week, manifestazione giunta alla nona edizione. Prodotta dalla Moema Academy in collaborazione con Confartigianato Imprese, la kermesse è diretta artisticamente da Giada Falcone, presidente regionale e vicepresidente nazionale di Donne Impresa Confartigianato. L’incontro si è svolto in un luogo simbolico: l’Unical, tempio della formazione dei nostri giovani. Questo scenario ha sottolineato come la South Italy Fashion Week utilizzi la moda come strumento per unire imprese, istituzioni e scuole, creando sinergie che valorizzano il territorio e promuovono la cultura.
Al Cinema Campus dell’Unical la mattinata si è aperta con le luci soffuse, come in una vera sala di proiezione. Sullo schermo scorrevano le immagini di “Aeterna”, il primo fashion film realizzato in Calabria, prodotto da Moema Academy con la regia di Pierluigi Sposato e la direzione artistica di Giada Falcone. Nessuna spiegazione, solo immagini e musica. Così, davanti a una platea di studenti, è stato mostrato concretamente come moda e audiovisivo possano fondersi per raccontare una storia, un’identità, una visione: Aeterna, nell’idea di Sposato, manifesta un territorio nella sua interezza produttiva. Anche le allieve dell’Accademia hanno lavorato alla sua realizzazione: Fabiola Tiano, Nicoletta Riccio e Simona Gagliardi ai costumi e Susi Mirabelli al make-up per una esperienza formativa preziosa. Dopo il benvenuto di Giada Falcone, l’incontro ha preso il via con un messaggio chiaro: la moda può (e deve) dialogare con altri linguaggi per diventare veicolo di crescita, visibilità e connessioni. «Avremmo potuto realizzare un semplice spot per promuovere la Fashion Week – ha detto – ma abbiamo scelto l’audiovisivo, abbiamo osato, perché solo così si creano contenitori di energia e idee che ti aiutano a crescere e a farti riconoscere». A seguire, l’intervento degli esponenti di Confartigianato ha evidenziato come la Fashion Week sia anche uno spazio di incontro tra istituzioni che, pur vivendo e lavorando in territori diversi, sono unite dalla stessa visione: promuovere il talento, l’artigianato, l’identità.
Moreno Vignolini, presidente nazionale di Confartigianato Moda, ha sottolineato l’importanza dell’innovazione come chiave per valorizzare il saper fare. «L’artigiano oggi non è più solo la piccola bottega nel borgo: è una realtà capace di guardare lontano, di esportare idee e prodotti grazie a competenze e visione. Innovare significa proprio questo: custodire le radici ma avere lo sguardo proiettato oltre». Corrado Azzollini, presidente nazionale Confartigianato Cinema e Audiovisivo, ha evidenziato come spesso le imprese non abbiano ancora piena consapevolezza del potenziale che cinema e audiovisivo possono offrire alla costruzione e alla promozione del proprio brand. Per questo, ha ribadito, è fondamentale rafforzare la collaborazione tra i diversi attori del sistema. Bisogna superare una visione chiusa e individualista del lavoro, per abbracciare un approccio più sinergico e condiviso.
Caterina Calabro, presidente regionale Confartigianato Cinema e Audiovisivo, ha messo in luce come il cinema sia lo strumento più diretto per valorizzare un prodotto e un territorio, perché le immagini arrivano prima ancora delle parole. Ha poi rimarcato l’urgenza di investire nella formazione, vista la crescente domanda e la carenza di maestranze locali. Emanuele Fadda, docente di linguistica e semiotica all’Università della Calabria, ha raccontato come tanti studenti scelgano la moda come tema di tesi, grazie alle molteplici prospettive comunicative che offre. Ha poi parlato del legame tra territorio e audiovisivo, sottolineando che una trama che funziona sempre è quella del detective: «Il detective ad un certo punto ha bisogno di pensare, se ne va fuori, passeggia, nuota, corre e gli viene l’idea. Ed è più facile che un’idea ti venga in Sila piuttosto che a Lambrate!», scherza Fadda.
In chiusura, Rosario Tranfo, presidente regionale di Confartigianato Tessile, ha ricordato come la Calabria sia una terra di moda e l’urgenza di creare un brand proprio. Ha aggiunto che “i tempi sono ormai maturi” e che sarebbe auspicabile istituire un fondo dedicato a favorire il dialogo e la collaborazione tra cinema, moda e audiovisivo, unendo così le forze in un progetto condiviso.
Gli appuntamenti della giornata della Fashion Week sono proseguiti nel pomeriggio con la conversazione digitale “La moda illustrata tra arte e design” insieme a Paola Arena, illustratrice originaria di Lamezia Terme e attiva in Svizzera. Il suo progetto celebra e mette in discussione le icone dell’iper-immagine contemporanea. L’evento si è svolto al MUDABA, una chiesetta sconsacrata trasformata in laboratorio creativo vicino alla Galleria Nazionale di Cosenza, grazie all’architetto Pino Scaglione, che ha realizzato uno spazio con una biblioteca di mille volumi su moda e design con un solo obiettivo: convincere le persone ad essere strumento di cambiamento. La South Italy Fashion Week chiude oggi, sabato 24 maggio, con la presentazione del libro “Hai reso il mondo più bello” di Umberto Grella e la sfilata alla Galleria Nazionale, dove in passerella sfileranno gli abiti realizzati dalle allieve dell’Accademia, ovvero: quando i nostri talenti incontrano l’haute couture.