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Autismo, Siclari: “In Calabria serve sforzo ulteriore, i servizi non sono omogenei”

“Non basta una giornata per allontanare lo ‘spettro’, ma serve una giornata per sentirci più vicini a chi in quello spettro ci vive, gioca e cresce. Serve a farci avvertire maggiore consapevolezza e quel senso di responsabilità utile al coinvolgimento dell’intera società in progetti e percorsi che portino chi soffre del disturbo del neuro sviluppo a sentirsi persone come tutte le altre”. Lo afferma in una nota il garante dei diritti delle persone con disabilità della Regione Calabria Ernesto Siclari. “È per questi motivi – prosegue – che il 2 aprile del 2007 l’Assemblea generale dell’Onu ha indetto la giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo, per richiamare l’attenzione sui diritti delle persone che ricadono nello spettro autistico. Negli ultimi anni è aumentata la percentuale dei bambini che presentano questo disturbo e ciò sottolinea la necessità di interventi di politica sanitaria, educativa e sociale utili a incrementare i servizi e le attività di supporto alle famiglie e alle associazioni. Gli interventi hanno come finalità la tutela della salute, il miglioramento delle condizioni di vita e l’inserimento nella società delle persone col disturbo. La Regione Calabria negli ultimi anni ha dimostrato di avere a cuore queste finalità e in collaborazione con le associazioni e con i familiari delle persone autistiche ha operato per realizzare iniziative specifiche volte a dare vita a percorsi di inclusività lavorativa e a trattamenti necessari a garantire progetti di vita autonoma e indipendente”. “Abbiamo investito importanti risorse – afferma Siclari – realizzando progetti capaci sulla carta di mettere la nostra regione in linea con le altre, con l’obiettivo di rafforzare i servizi e pianificare un miglioramento sensibile della qualità della vita dei soggetti più fragili. Tuttavia l’attuazione e la realizzazione concreta di progetti validi all’effettiva erogazione dei servizi non appaiono omogenee lungo il territorio regionale, poiché non tutte le strutture sociosanitarie preposte hanno operato con le stesse tempistiche e modalità alla conversione in atti concreti a favore dei soggetti autistici e, dunque, non tutti i comprensori risultano coperti dai servizi previsti dalla normativa. Serve uno sforzo ulteriore, una maggiore forma di collaborazione e sinergia tra gli enti che operano alla messa in atto di progetti e servizi, ma serve anche un coinvolgimento emotivo e funzionale alle strategie di condivisione, una presa d’atto reale della condizione di chi vive dentro quel “guscio ovattato” e che non può essere lasciato solo”. “Se non si opera nel profondo della coscienza sociale, sensibilizzando la comunità ai problemi che gravano in generale sulle persone con disabilità – conclude Siclari – l’Italia e la nostra Calabria resteranno sempre ad avere svolto solo la metà del compito. Infatti, la parola nemica e da combattere è l’isolamento in cui ancora oggi si ritrovano le persone autistiche e le loro famiglie e ciò connota negativamente la nostra comunità e molto ancora si deve fare per spingere alla collaborazione e all’accettazione delle persone neuro divergenti. Dunque, puntiamo pure i riflettori oggi su questa particolare disabilità su cui la scienza dovrà dirci ancora tanto, ma non facciamolo solo per questo 2 aprile, perché illuminare di blu (il colore dell’autismo) i principali monumenti delle nostre città serve a poco se già da domani i riflettori della nostra attenzione saranno di nuovo spenti e quello ‘spettro’ si ritroverà ancora nella penombra di una fredda indifferenza”.

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