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Una delle tele “inedite” di Mattia Preti esposta al Museo Diocesano di Lamezia fino al 10 luglio

Un successo l’inaugurazione a Lamezia Terme dell’esposizione nel Museo Diocesano dell’opera di Mattia Preti “Gli Evangelisti Luca e Giovanni”. Una tela che, nel solco dello scopo dell’associazione Arete, promotrice dell’evento, è stata presa in prestito da una collezione privata, quella di Carlo Perri. Il dipinto, che rimarrà visitabile fino al dieci luglio, è stato affiancato ad un’opera contemporanea, “Amore Rosso per Mattia Preti” di Cesare Berlingieri.

Anche in questo caso si tratta di uno dei segni distintivi dell’associazione che punta a promuovere passato e presente creando ponti di bellezza, arte e cultura. A precedere l’apertura al pubblico dell’esposizione una conferenza alla quale ha preso parte il direttivo dell’associazione. A partire dal presidente Raffaella Gigliotti che ha affermato: «Continua il viaggio dell’associazione Arete per valorizzare il patrimonio artistico della Calabria e svelare i suoi tesori più preziosi. Quando si sente parlare di Mattia Preti è un colpo al cuore per noi calabresi ed esporre una sua opera ancora non nota è per noi motivo straordinario di orgoglio».

Un tema, quello de “Gli Evangelisti Luca e Giovanni”, che – ha spiegato lo storico dell’arte Mario Panarello –  è stato toccato più volte, ma mai con questa forza espressiva e compositiva». Membro dell’associazione anche il direttore di Palazzo Reale a Milano Domenico Piraina che ha affermato: «Il nostro scopo è quello di far emergere i capolavori che si trovano in collezioni private e se sono poi realizzati da artisti calabresi, come in questo caso Mattia Preti, ancora meglio. Gli abbiamo affiancato un grande artista contemporaneo Cesare Berlingeri, che già di per sé sente un legame con il Cavaliere».

Un artista Berlingieri non nuovo a questo genere di operazioni. Lo ha raccontato lui stesso durante l’evento di inaugurazione spiegando di aver già dialogato con le opere del Cavalier Calabrese. D’altronde, ha spiegato Tonino Puja, artista e componente di Arete, «alcune opere non perdono mai la loro autenticità, sono sempre contemporanee: i momenti storici non sono in contrapposizione ma possono dialogare».

In questo caso, ha sottolineato Rocco Guglielmo, direttore artistico del Marca, a Mattia Preti è stato «affiancato un artista raffinatissimo che già dieci anni fa aveva colto un legame con il Cavaliere». Presenti all’inaugurazione anche il direttore del Museo Diocesano Francesco Paolo Emanuele, l’assessore alla Cultura Giorgia Gargano e il sindaco di Taverna Sebastiano Tarantino. La mostra rimarrà visitabile fino al dieci luglio.

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