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A Cosenza la lectio magistralis di Silvia Vegetti Finzi, premio alla carriera 2023 nel ‘Premio Sila ’49’: “Impariamo a capire che la vera bellezza è fondata sui sogni che ci animano”

«I miti sono capaci di rappresentare la complessità della natura umana. E quello su Elena di Troia dice molto su di noi, su come siamo, su come vorremmo essere». La psicologa e pedagogista di grande fama Silvia Vegetti Finzi, premio alla carriera 2023 nell’ambito del Sila ’49, incentra la sua lectio magistralis sulla bellezza. A Palazzo Arnone, nel cuore del centro storico bruzio, riflette sulla storia di una donna – la più bella, la più desiderata, dove quel “più” mette tutti di fronte a una certa inadeguatezza – che, nell’immaginario collettivo, rappresenta la perfezione.

«Era, Atena e Afrodite stanno litigando su chi sia, tra loro, la più bella: decidono che a decretarlo debba essere il giovane Paride, la cui scelta viene però condizionata dalle promesse che le dee gli fanno. Paride sceglie Afrodite che, in cambio, non gli dà il potere o la saggezza, ma la donna più bella in assoluto, Elena. Così tutto questo, oltre a sottolineare quanto le nostre scelte non siano mai libere, ci dice come l’uomo brami la bellezza, la bellezza che plasma il desiderio e può portare a conseguenze terribili. Anche oggi – afferma Vegetti Finzi – è così. Basta guardare le ragazze su TikTok, dove va in scena un vero e proprio delirio narcisistico: non possiamo attribuirci bellezza, abbiamo bisogno che qualcuno lo faccia per noi; ma mentre coviamo rabbia, invidia e rancore per gli altri, non ci rendiamo conto che la bellezza svanisce e che forse, come direbbe Platone, la vera bellezza è quella di chi ha compreso che si è belli se si è buone persone. La bellezza, in definitiva – conclude Vegetti Finzi -, non dovrebbe basarsi sull’avere, quanto sull’essere: sui sogni che ci animano».

Parole – quelle della psicologa e pedagogista, nonché autrice di opere di straordinaria rilevanza, tradotte in tutto il mondo – accolte con un grande applauso da parte della platea del Premio Sila, diretto da Gemma Cestari e presieduto da Enzo Paolini. Lo stesso Paolini ringrazia Silvia Vegetti Finzi, ricordandone l’impegno, lungo il corso della sua carriera, proteso sempre verso i più fragili. «Silvia Vegetti Finzi non solo – dichiara Paolini – ha sempre lavorato a sostegno dei diritti dei minori, dei bambini. Ma ha anche – continua il presidente – affrontato temi spinosi, dalla maternità fino alla bioetica, accendendo dei fari di discussione nella nostra comunità, nelle nostre comunità. Consegnandole il premio alla carriera 2023 – conclude Enzo Paolini –, la nostra giuria conferma anche il lavoro che sta svolgendo da undici anni a questa parte: aprire la strada al confronto e al dialogo, tramite le voci di chi, nel corso del Novecento, non è mai rimasto indifferente rispetto alle cose del mondo».

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