In occasione del Concerto di Capodanno dell’Orchestra Sinfonica Brutia, in programma al Teatro “Rendano” il prossimo 1° gennaio, il Sindaco Franz Caruso inaugurerà la scultura “Arlecchino” di Gino Severini, frutto della donazione di Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona, figlio di Enzo Bilotti e nipote di Carlo Bilotti, ideatori del MAB, e di Romana Severini, figlia dell’artista. La scultura sarà collocata nell’atrio del teatro ed accrescerà il numero delle opere del Mab che per la prima volta avrà una sua opera collocata in uno spazio interno, per la delicatezza dei materiali da cui è composta. La cerimonia è prevista alle ore 20,00 del 1° gennaio e precederà il Concerto dell’Orchestra Sinfonica Brutia, in programma alle ore 21,00.
Severini è uno dei più importanti artisti italiani del ‘900, le cui opere si svilupparono tra futurismo, cubismo e metafisica. Grande amico di Umberto Boccioni, fu, insieme a quest’ultimo, allievo di Giacomo Balla. Insieme sperimentarono prima il Divisionismo, poi il Futurismo.
“Con la collocazione dell’Arlecchino di Severini al Teatro Rendano, peraltro in un giorno così particolare come l’inizio del nuovo anno – sottolinea il Sindaco Franz Caruso- seguiteremo a portare avanti il progetto dell’ulteriore arricchimento del MAB grazie alla donazione di Roberto Bilotti e della signora Romana Severini, figlia del grande artista. L’auspicio è che anche le altre opere ancora da sistemare sul MAB vengano collocate al più presto. Mi corre l’obbligo di ringraziare l’Assessore all’urbanistica Pina Incarnato che ha dato impulso al processo di valorizzazione, promozione ed ampliamento del MAB che rientra, a pieno titolo, nel programma della nostra Amministrazione comunale”. “Prendersi cura della prestigiosissima collezione d’interesse storico e artistico di cui si compone il MAB e implementarla ulteriormente – ha aggiunto l’Assessore Pina Incarnato – è un imperativo categorico per la nostra azione amministrativa, proprio perché il MAB rappresenta un unicum nel panorama nazionale per l’elevata concentrazione di opere di artisti che hanno fatto la storia e che appartengono a diverse correnti di arte contemporanea che hanno percorso il XX secolo”.
Con riferimento all’Arlecchino di Gino Severini, Roberto Bilotti e Romana Severini, figlia dell’artista spiegano che “è una scultura cubo-futurista in terracotta policroma che esprime una scomposizione del costume nelle sfaccettature frammentate tra piani e losanghe spigolose. Una forma che si moltiplica e si deforma verso l’astrazione, divenendo vibrante metafora del dinamismo e strumento di una nuova modalità percettiva. Negli anni ’50, a Parigi – spiegano ancora Roberto Bilotti e la figlia dello scultore, Romana- Severini ne aveva realizzato vari bozzetti a disegno e la ceramica venne realizzata successivamente dal ceramista Giò Colucci.
All’inizio del Novecento, quando la Commedia dell’Arte aveva esaurito il proprio ciclo dal punto di vista teatrale, maschere come Arlecchino cominciarono a perdere la loro specificità per divenire veicolo di messaggi differenziati. Al Rendano sarà pertanto compiuta una sorta di “revival” della maschera che rende ancora più mirata la collocazione dell’Arlecchino all’interno dell’atrio del teatro”.
Bilotti e Romana Severini spiegano, inoltre, come Gino Severini e Pablo Picasso, in maniera diversa, utilizzarono la maschera come pretesto per la sperimentazione di nuove soluzioni formali. “In Picasso – affermano – il personaggio della commedia dell’arte incarna malinconia e semplicità; in Severini diventa una figurazione dalle sfumature metafisiche. Severini in questa scultura scompone la forma in fluidità ed energia, dal dinamismo futurista al cubismo, dall’astrattismo alla simultaneità della visione. L’annullamento del canone tradizionale della verosimiglianza conduce a un corpo decostruito e rimodulato in una sintesi policentrica volta a rappresentare tutto quello che c’è, non solo quello che si vede, come se ci si girasse intorno sovrapponendo le varie vedute l’una all’altra, in una tridimensionalità di prospettive disarticolate”.
Al termine della cerimonia di inaugurazione dell’Arlecchino di Severini, l’inizio del nuovo anno sarà salutato dalle note di Pëtr Il´ič Čajkovski e di Johann Strauss per il concerto di Capodanno 2023 dell’Orchestra Sinfonica Brutia che sarà diretta dal maestro Francesco Perri. L’Orchestra si esibirà con un organico di 66 elementi. Ad accompagnare l’inizio del concerto, sul Preludio del Lago dei Cigni, la ballerina Cecilia Scalercio. Il valzer finale vedrà in scena i ballerini della Scuola Dancing Club di Cosenza.