“Persino il più lieve bisbiglio può essere sentito al di sopra degli eserciti, quando dice la verità” - Dal film The Interpreter
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Sette mesi senza stipendio, due lavoratori del Consorzio di bonifica di Trebisacce salgono sul tetto. L’intervento del vescovo Savino: “Grossa ingiustizia”

Sono scesi dal tetto, grazie all’intervento del vescovo della diocesi di Cassano, monsignor Francesco Savino, i due lavoratori del Consorzio di bonifica di Trebisacce da tempo in lotta per rivendicare il pagamento di sette mensilità arretrate, erano saliti sulla copertura dell’edificio che ospita la sede consortile.

Il presule che è vice presidente della Cei, appena appresa la notizia che i due operai erano sul tetto, si è recato sul posto e grazie all’autoscala dei Vigili del fuoco presenti sul posto ha raggiunto i due lavoratori e, assicurandogli tutta la propria vicinanza nella vertenza, li ha convinti a scendere.

“La situazione si fa sempre più difficile. Si sta consumando – ha dichiarato mons. Savino – un vero e proprio tradimento, una grossa ingiustizia nei confronti di questi lavoratori. E’ ora di intervenire e che ognuno si assuma le proprie responsabilità. Da un momento all’altro la situazione può degenerare e può accadere qualcosa di imprevisto. Quando non viene riconosciuto un diritto acquisito dai lavoratori la democrazia è in crisi, anzi inesistente. Urge recuperare un rapporto equilibrato tra i diritti e i doveri”.

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