La Procura di Roma ha chiesto una condanna 14 anni e 2 mesi di reclusione per Anna Bettozzi, conosciuta come Ana Bettz, nell’ambito del processo, che si svolge con il rito abbreviato, del filone di indagine sulle ‘Petrol Mafie Spa’. Un maxiprocedimento che oltre ai pm di piazzale Clodio riguarda anche le procure di Catanzaro, Reggio Calabria e Napoli. I magistrati nell’indagine, che vede tra gli imputati anche l’imprenditrice, con un passato da cantante e vedova del petroliere Sergio Di Cesare, vengono contestate, a vario titolo, le accuse di associazione per delinquere costituita per la commissione di plurimi reati tributari, illecita commercializzazione di prodotti petroliferi, riciclaggio, autoriciclaggio, anche al fine di agevolare le attivita’ di associazioni di tipo mafioso.
In totale hanno chiesto il rito alternativo dieci imputati. Le richieste dei pm vanno dai 14 anni a 4 anni e 4 mesi di reclusione. La donna venne arrestata nel maggio del 2019: fu arrestata a bordo di una Rolls Royce alla frontiera di Ventimiglia mentre era diretta al Festival di Cannes. In quella occasione la Guardia di Finanza la trovo’ in possesso di 300mila euro in contanti e nel corso di una perquisizione in albergo a Milano le furono trovati altri 1,4 milioni di euro. Denaro poi posto sotto sequestro dagli inquirenti. La sentenza e’ attesa per ottobre.
Nell’udienza di oggi e’ stato il turno dei difensori di Bettozzi, gli avvocati Cesare Placanica, Gianluca Tognozzi, Pierpaolo Dell’Anno e Antonio Ingroia che hanno ribadito “l’inesistenza di ogni minima collusione con la criminalita’ organizzata e confidando che l’effettiva comprensione dei meccanismi fiscali possa determinare l’esclusione degli altri profili di colpa”.