Un anno di lavoro intenso, fatto di ascolto, sperimentazione e dialogo tra istituzioni, scuole, operatori e terzo settore, chiuso in un momento conclusivo al Centro Polivalente “M. Rossi” di Catanzaro dove nei giorni scorsi si è svolto il focus group finale di SPREAD – Strategie preventive a contrasto delle dipendenze comportamentali e d’abuso, progetto promosso dal Centro Calabrese di Solidarietà ETS e finanziato dal Dipartimento per le Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Un percorso che – come ricordato nella presentazione progettuale – nasce con l’obiettivo di disseminare prassi di prevenzione, rafforzare le life skills dei giovani, creare spazi scolastici di ascolto (welfare student group) e supportare precocemente situazioni di disagio
L’appuntamento conclusivo è stato dedicato alle lesson learned, le lezioni apprese in quasi due anni di attività: un confronto interistituzionale per condividere letture aggiornate del fenomeno, analizzare i fattori di rischio e di protezione, mappare servizi, criticità e buone pratiche, e porre le basi di una coprogettazione partecipata rivolta ai giovani tra i 14 e i 21 anni, target centrale del progetto.
Alla discussione hanno preso parte i rappresentanti del Centro Giustizia Minorile di Catanzaro assieme all’Ufficio servizi sociali minorili, della Questura (area minori), dei referenti del Comune di Catanzaro (Area Adulti e Minori) a operatori ed ETS impegnati sul tema, tra cui Cooperativa Sociale Zarapoti e Comunità Progetto Sud, partner di SPREAD, e la cooperativa Kyosei. Assente, e rilevata come significativa, la rappresentanza dei Servizi Pubblici per le Dipendenze.
Aprendo i lavori, il responsabile tecnico del progetto, Andrea Barbuto, ha sottolineato:
«Lo scopo di oggi è incontrare le istituzioni per fare il punto sul fenomeno e rinnovare l’invito a rinsaldare questa alleanza educativa e pedagogica. SPREAD è durato tre anni e ha coinvolto i territori di Catanzaro e Lamezia Terme: auspichiamo che da questo tavolo nasca una sinergia capace di evitare un’ulteriore diffusione delle dipendenze, creando uno spazio interistituzionale stabile».
Le criticità emerse: nuove sostanze, social e solitudine dei giovani
Dal confronto sono emersi alcuni elementi ricorrenti: la diffusione crescente di cocaina anche tra i giovanissimi; il ruolo sempre più rilevante del gioco d’azzardo e delle dipendenze comportamentali; la difficoltà di fare prevenzione con un linguaggio comprensibile alla fascia di età coinvolta; l’aumento delle occasioni di contatto con gli spacciatori tramite i social network.
Su questo tema è intervenuto il Commissario Capo della Polizia di Stato, Giuseppe Travagliante, insieme all’Ispettore Fabrizio Corapi, evidenziando che «persino le droghe considerate leggere sono oggi molto più pericolose, mentre il web facilita la reperibilità e l’avvicinamento ai circuiti illegali».
Di forte impatto anche la riflessione della presidente del Centro Calabrese di Solidarietà Ets, Isolina Mantelli: «I giovani vivono una grande solitudine, hanno perso speranza e fiducia. La cocaina diventa un rifugio immediato perché stimola serotonina. Ma il vero fronte da combattere è il malessere: dobbiamo conquistare i ragazzi, riempire in modo intelligente il loro tempo libero, creare occasioni di aggregazione reale».
Dagli ETS partner sono giunti ulteriori stimoli. Ampelio Anfosso, presidente della Cooperativa Zarapoti, ha invitato a superare i campanilismi, mentre Angelina Ianchello di Progetto Sud ha ricordato che gli interventi nelle scuole non possono essere episodici: «Serve continuità, serve rete».
Particolarmente significativa la testimonianza dei giovani volontari e membri del servizio civile, che hanno raccontato il “sommerso” della movida e il disagio nascosto di molti coetanei: un contributo che conferma la necessità di spazi di ascolto, prevenzione e sostegno continuo.
Nel corso della mattinata è stato restituito anche il percorso progettuale svolto con decine di studenti delle scuole superiori di Catanzaro e Lamezia Terme, coinvolti in: laboratori esperienziali; attività con realtà aumentata; un’innovativa escape room dedicata alle dipendenze; il Muro dei pensieri, dove i ragazzi hanno espresso riflessioni sul benessere e sulla libertà.
Attività pensate per “imparare facendo”, per aumentare consapevolezza e responsabilità, e per dotare le scuole – come previsto dalla progettazione – di spazi strutturati di ascolto e programmazione
La discussione finale ha portato alla definizione di due priorità condivise: Occuparsi dei ragazzi nei tempi extra-scolastici, creando alternative aggregative reali; formare i genitori, perché siano più consapevoli del loro ruolo nel processo educativo.
A partire da queste linee strategiche, i partecipanti hanno proposto di redigere un documento congiunto da presentare alla Regione Calabria, con misure concrete per l’inclusione del target giovanile nelle politiche sociali e nella prevenzione del disagio.
SPREAD non si conclude qui. Il Focus di fine progetto vuole essere solo l’inizio di una nuova fase di rete e coprogettazione, basata su ciò che è stato appreso e sulle relazioni costruite: una prevenzione che ascolta, dialoga e cresce insieme ai giovani, per restituire loro fiducia, strumenti e opportunità.
