«Raccolgo e riporto oggi il grido di rabbia che arriva dalla gente d’Aspromonte». Con queste parole, il consigliere Giuseppe Marino è intervenuto, nel corso dell’ultimo consiglio metropolitano, in merito all’annullamento delle tradizionali celebrazioni in onore della Madonna di Polsi. «Il Santuario di Polsi rappresenta un punto cardine per la spiritualità di tantissimi fedeli. Sento quindi la responsabilità di portare all’attenzione del consiglio metropolitano, l’ordinanza con cui i commissari del Comune di San Luca hanno interdetto i festeggiamenti di quest’anno. È come se la storia si ripetesse. La storia di questi luoghi – prosegue il consigliere – è segnata da ordinanze emergenziali che hanno ridisegnato, nel corso dei decenni, il nostro territorio. Mi riferisco, ad esempio, allo svuotamento di Africo negli anni ’50 o a quello di Pentedattilo negli anni ’70. Sono decisioni politiche che hanno segnato la fine di un’importante fetta del nostro territorio metropolitano. Ecco perché non possiamo restare passivi di fronte a questa ordinanza».
«La spiritualità di Polsi ha radici lontane e profonde, ancora più antiche rispetto alla cristianità ed è legata strettamente all’anima di quel territorio. Occorre quindi trovare soluzioni che consentano al popolo di poter vivere e celebrare il rapporto forte con la Madonna di Polsi». La Regione Calabria, intervenuta con i lavori di messa in sicurezza della strada che da San Luca porta a Polsi, «aveva garantito che questi non avrebbero inciso sul normale svolgimento delle celebrazioni, – spiega ancora Marino – ma così non è stato. Non è neanche pensabile che le celebrazioni possano essere svolte in luoghi diversi dal Santuario di Polsi. Chiedo dunque – conclude – che ciascuno intervenga secondo proprie responsabilità, gli altri così come la Città Metropolitana, per individuare una soluzione e lasciare che i fedeli possano celebrare anche quest’anno la Madonna della montagna nel posto che le compete».