“Intitolare una strada ad Ernesto d’Ippolito vuol dire consegnarlo alla storia della città che ha contribuito a scrivere e della quale è indiscutibilmente parte significativa e importante. Una strada significa, infatti, ricordo imperituro ed è memoria per le giovani e future generazioni”.
E’ quanto afferma il sindaco Franz Caruso annunciando l’intitolazione al penalista e principe del foro cosentino, del tratto dell’ex via Luigi Miceli, compreso tra Corso Mazzini (all’altezza di Salita Pagliaro) e via Roma, dove aveva sede lo storico studio legale dell’Avvocato Ernesto d’Ippolito, illustre giurista e uomo politico e di cultura di grande spessore. La cerimonia è in programma domani, giovedì 10 luglio, alle ore 18.30. “L’avvocato Ernesto d’Ippolito – ha detto ancora Franz Caruso – ha saputo dare dignità ed autorevolezza agli importanti incarichi ricoperti. Prestigioso presidente dell’Accademia Cosentina e guida saggia ed attenta della Biblioteca Civica, Ernesto d’Ippolito è stato un esponente politico di valore della città dove, per tantissimi anni, ha anche ricoperto il ruolo di Segretario regionale del Partito Liberale ed anche quello di consigliere comunale. Funzione, quest’ultima, alla quale ha conferito un altissimo significato per il suo spiccato senso delle istituzioni e attraverso interventi sempre qualificati, brillanti e puntuali. Ricordarne le doti emerite di avvocato – ha aggiunto Franz Caruso – significa per me, ricordare anche il Maestro. Sono stato praticante nel suo studio per ben 7 anni e, anche per via di un’amicizia di famiglia, ho instaurato con lui un rapporto molto stretto, tanto da riceverne il sostegno, in seguito, in tutte le mie battaglie politiche, affiancandomi in ogni mia candidatura, devo dire anche con orgoglio. Certo, nella professione era molto rigoroso, ma anche tanto generoso. Nel suo studio hanno fatto pratica tantissimi avvocati ed a tutti ha insegnato molto, soprattutto dal punto di vista del rispetto deontologico nella professione”.
“Ernesto d’Ippolito – ha concluso Franz Caruso – aveva un’identità personale di grande levatura. Identità che a livello istituzionale porta avanti, nel solco della tradizione di famiglia, il nipote, Giuseppe d’Ippolito. Ricordare ora Ernesto d’Ippolito, dando seguito ad un indirizzo maturato già in passato e che oggi, con la mia Amministrazione, portiamo a compimento, è un fatto assai significativo perché è il frutto di una esperienza vissuta, pregna di rispetto per ciò che è stato e che ha rappresentato, ma è anche il coronamento dei tanti messaggi che in tal senso sono arrivati dalla comunità che ha chiesto di riconoscere il merito del “ricordo” a questo suo importante rappresentante”.