C’è un’arte che non si limita a ornare muri o a impreziosire gallerie, ma che scava nel profondo dell’anima umana, che riscatta, che cura, che salva. È questa l’arte raccontata nel libro “L’Arte che Salva… Uomini e Territori”, edito da Libritalia e scritto con sensibilità e lucidità dalla giornalista e autrice Caterina Malfara Sacchini. Un’opera intensa, coraggiosa, che ha emozionato e commosso il pubblico piemontese nelle recenti presentazioni svoltesi ad Alessandria e Carmagnola.
Al centro del libro, il caso straordinario e quasi miracoloso di Nik Spatari, artista visionario, genio dimenticato, eppure tra i più significativi testimoni di come la bellezza possa essere strumento di riscatto individuale e collettivo. La sua impresa al MUSABA, in Calabria, è più di un progetto artistico: è un atto d’amore, una missione, una resistenza poetica contro l’abbandono, l’ignoranza, la povertà culturale.
Le due serate piemontesi non sono state semplici presentazioni, ma veri e propri momenti di incontro, riflessione e condivisione. A Palazzo Monferrato di Alessandria e poi a Casa Cavassa di Carmagnola, il pubblico ha accolto l’autrice con emozione palpabile. Le sue parole hanno attraversato le stanze come carezze e pugni, portando alla luce una Calabria ferita ma piena di luce, un uomo – Spatari – che ha saputo fare dell’arte una ragione di vita, e un territorio intero che grazie a lui ha trovato voce.
Molti sono usciti con gli occhi lucidi. C’è chi ha raccontato di aver riscoperto un legame con le proprie radici, chi ha detto: “Questo libro mi ha fatto bene”, chi ha trovato nelle parole della Sacchini una chiave per rileggere la propria esistenza. È la prova che la cultura, quando è autentica, sa toccare il cuore.
L’autrice, visibilmente commossa durante gli interventi, ha più volte ribadito il senso profondo della sua opera: “Ho voluto raccontare questa storia perché credo che l’arte possa ancora salvarci. Nik Spatari ci mostra che anche in un angolo dimenticato del mondo, può nascere un miracolo. Bisogna solo avere il coraggio di sognarlo e la forza di realizzarlo”.
Il libro, pubblicato da Libritalia, casa editrice indipendente sempre più attenta a progetti con un forte valore sociale e culturale, si sta facendo strada nel cuore dei lettori. Non solo come testimonianza artistica, ma come grido di speranza, come invito a resistere, a credere, a costruire.
A margine degli eventi, l’editore Enrico Buonanno, editore di Libritalia, ha rilasciato la seguente dichiarazione:
“Quando Caterina ci ha proposto questo libro, abbiamo sentito subito che non si trattava solo di raccontare una storia, ma di restituire dignità a una visione del mondo. Nik Spatari è l’incarnazione di un’arte che non serve il mercato, ma l’uomo. Pubblicare questo libro ha significato per noi riconfermare la nostra missione: dare spazio a voci che curano, che costruiscono ponti, che generano consapevolezza. È un libro che lascia un segno, e ci ricorda che l’editoria può e deve essere anche un atto civile.”
Al centro del libro, il caso straordinario e quasi miracoloso di Nik Spatari, artista visionario, genio dimenticato, eppure tra i più significativi testimoni di come la bellezza possa essere strumento di riscatto individuale e collettivo. La sua impresa al MUSABA, in Calabria, è più di un progetto artistico: è un atto d’amore, una missione, una resistenza poetica contro l’abbandono, l’ignoranza, la povertà culturale.
Le due serate piemontesi non sono state semplici presentazioni, ma veri e propri momenti di incontro, riflessione e condivisione. A Palazzo Monferrato di Alessandria e poi a Casa Cavassa di Carmagnola, il pubblico ha accolto l’autrice con emozione palpabile. Le sue parole hanno attraversato le stanze come carezze e pugni, portando alla luce una Calabria ferita ma piena di luce, un uomo – Spatari – che ha saputo fare dell’arte una ragione di vita, e un territorio intero che grazie a lui ha trovato voce.
Molti sono usciti con gli occhi lucidi. C’è chi ha raccontato di aver riscoperto un legame con le proprie radici, chi ha detto: “Questo libro mi ha fatto bene”, chi ha trovato nelle parole della Sacchini una chiave per rileggere la propria esistenza. È la prova che la cultura, quando è autentica, sa toccare il cuore.
L’autrice, visibilmente commossa durante gli interventi, ha più volte ribadito il senso profondo della sua opera: “Ho voluto raccontare questa storia perché credo che l’arte possa ancora salvarci. Nik Spatari ci mostra che anche in un angolo dimenticato del mondo, può nascere un miracolo. Bisogna solo avere il coraggio di sognarlo e la forza di realizzarlo”.
Il libro, pubblicato da Libritalia, casa editrice indipendente sempre più attenta a progetti con un forte valore sociale e culturale, si sta facendo strada nel cuore dei lettori. Non solo come testimonianza artistica, ma come grido di speranza, come invito a resistere, a credere, a costruire.
A margine degli eventi, l’editore Enrico Buonanno, editore di Libritalia, ha rilasciato la seguente dichiarazione:
“Quando Caterina ci ha proposto questo libro, abbiamo sentito subito che non si trattava solo di raccontare una storia, ma di restituire dignità a una visione del mondo. Nik Spatari è l’incarnazione di un’arte che non serve il mercato, ma l’uomo. Pubblicare questo libro ha significato per noi riconfermare la nostra missione: dare spazio a voci che curano, che costruiscono ponti, che generano consapevolezza. È un libro che lascia un segno, e ci ricorda che l’editoria può e deve essere anche un atto civile.”