“Per l ‘ennesima volta abbiamo avuto la prova del fatto che la Calabria non riesce ad emergere grazie a certi amministratori comunali, certi primi cittadini. Leggo che cento ‘valorosi’ sindaci per assecondare i deliri di partiti anti Israele e movimenti antisemiti espongono nei loro rispettivi municipi la Bandiera della Palestina come un fatto ‘identitario’ d’orgoglio’. Non una parola sui 70 ostaggi (e di ostaggi se ne dovrebbero intendere i sindaci visto che la piaga ha colpito per decenni la nostra terra ma ipocritamente fingono di dimenticare che cuor di leoni …), nessun simbolo che possa ricordare ai loro concittadini i morti per mano del terrorismo arabo, non una sillaba sul 7 ottobre, non una parola sugli stragisti di Hamas che hanno stuprato donne e bambini I. Tutti a fare ‘l ‘inchino all’ultima onda antisemita, all’ultima moda della sinistra che lucra sul razzismo antiebraico alimentando un clima da Pogrom verso gli ebrei come sta accadendo in molti paesi. Anche nel 1500 ci fu la cacciata degli ebrei dalla Calabria e abbiamo visto come è andata a finire per la nostra terra: impoverimento sociale, economico, culturale per il sud! Ma loro ci sguazzano e preferiscono non fare nulla contro Hamas! Il nemico e sempre Israele sono sempre gli Ebrei! Cari primi cittadini tenetevi i Borboni, tenetevi gli antisemiti, e inveite pure contro gli ebrei! I Calabresi non sono con voi, i Calabresi sono vicini al popolo di Israele e si ricorderanno di questo atto vile”.
Così in una nota Klaus Davi.