“In risposta alle illazioni della candidata a sindaco del M5S, preferiamo rispondere con i fatti, con la politica concreta e con la coerenza delle nostre scelte. Quando il dibattito politico rinuncia al merito e si rifugia nella costruzione del nemico, significa che qualcosa non torna.
Quando si preferisce alludere invece di argomentare, scomunicare invece di proporre, parlare di “periodi bui” senza mai guardare la propria storia recente, il sospetto è che ci si stia nascondendo dietro una retorica di comodo.
E allora diciamolo chiaramente: basta allusioni, basta giochi di parole. Se c’è qualcosa da dire, si abbiano il coraggio di farlo. Perché la politica non è un sussurro lanciato all’orecchio degli amici, né un post criptico pubblicato sui social. La politica è responsabilità, trasparenza, assunzione di scelte e anche di errori. Chi si limita a lanciare accuse velate o a suggerire colpe senza mai indicare chiaramente chi e cosa, non fa chiarezza: confonde. E forse è proprio questo che si vuole ottenere”.
Lo afferma Marta Petrusewicz, già assessora alla Cultura del Comune di Rende, che interviene così nel dibattito pubblico in corso.
Prosegue il commento con toni altrettanto decisi Lisa Sorrentino, già assessora ai Beni Comuni del Comune di Rende: “Chi oggi pretende di ergersi a custode della purezza e della coerenza politica, dovrebbe forse ricordare – e far ricordare – che, fino a pochi anni fa, governava serenamente al fianco della Lega di Matteo Salvini.
Un’alleanza politica che ha prodotto politiche di repressione, lotta ai migranti ed emarginazione sociale. Altro che rottura col passato. Altro che “mani libere”. Qui si tenta di riscrivere la storia, recitando oggi la parte di chi non ha mai avuto responsabilità. Ma la coerenza non è una bandiera che si alza solo quando fa comodo. È un esercizio continuo. E si misura anche nella capacità di fare autocritica.
Per questo, noi non ci sentiamo affatto esclusi. Anzi, siamo ben felici di non prestare il fianco a un’operazione politica ambigua, che da una parte si dice “alternativa” e dall’altra ripropone pratiche vecchie, linguaggi divisivi e un’impostazione moralistica che rimuove il proprio passato invece di affrontarlo. La politica non si fa col sospetto e con i silenzi calcolati.
Si fa con progetti, idee, coraggio di scegliere. Se davvero si vuole aprire una stagione nuova per Rende, si cominci col dire cosa si vuole fare, non con chi non si vuole stare. La demonizzazione dell’altr@ non è cambiamento. È solo un’arma di distrazione di massa, usata da chi non ha nulla da proporre e molto da temere dal confronto vero. E a chi parla di “periodi bui”, ricordiamo che quei periodi non tornano per chi viene attaccato, ma per chi usa il linguaggio dell’epurazione, della pulizia morale, delle etichette da appiccicare.
Quello sì, è un metodo che ci riporta indietro, a quando si portavano le camicie nere e si gridava alla folla contro i colpevoli di turno. O forse possiamo anche immaginare che il Movimento 5 Stelle si sia purificato, immergendosi nel Campagnano, in direzione Cosenza-Rende, per poi tornare rigenerato, pronto a lanciare nuove crociate moralistiche. A noi non interessano le purificazioni! Noi, invece, andiamo avanti. A testa alta. Senza scomuniche. Ma anche senza ipocrisie.
“E già che ci siamo – chiosano – cogliamo l’occasione per augurare alla candidata un: viva la lupa!”.