Le parole dei consiglieri Armando Neri, Giuseppe De Biasi, Antonino Minicuci, Mario Cardia, Antonino Caridi, Massimo Ripepi, Federico Milia, Antonino Maiolino, Roberto Vizzari, Saverio Anghelone:
“Poche settimane fa, si è verificato il comportamento sgarbato e irrispettoso del sindaco Falcomatà nei confronti della giornalista Emilia Condarelli, oggi assistiamo ad una maxi richiesta di 50 mila euro da parte dell’ assessore Marisa Lanucara nei confronti della testata Citynow per una presunta diffamazione.
A questo punto, ci chiediamo (oltre all’ossequiosa riverenza e alla pubblicazione dei comunicati stampa relativi alla fantasmagorica attività dell’amministrazione Falcomatà) quale sia il ruolo che l’informazione deve tenere secondo il sindaco e la maggioranza.
Sinceramente preoccupati per la deriva e la mancanza di rispetto crescente dell’ Amministrazione nei confronti della stampa, esprimiamo massima solidarietà nei confronti della testata Citynow, giornale online che quotidianamente segue le principali attività di Reggio Calabria, politiche e non, con passione, equilibrio e imparzialità.
In presenza di articoli di approfondimento, analisi e anche critica giornalista, attività non solo legittime ma anche doverose da parte dell’informazione, richieste di risarcimento di questo tipo diventano incomprensibili se non addirittura intimidatorie.
All’ assessore Lanucara, invece di dedicarsi a querele bavaglio nei confronti dei giornalisti, suggeriamo maggiore attenzione rispetto alle deleghe detenute, importanti e in un settore tra i più delicati della nostra città vale a dire attività produttive.
Non ci sembra, ad un anno dal suo insediamento, di rinvenire tracce sensibili del suo operato, e quando avvenuto (ad esempio con la notte bianca, nei rapporti con le associazioni di categoria, con il mercato coperto o, in ultimo, con il caso di piazza del popolo) è stato solo in senso negativo.
Al sindaco Falcomatà e alla maggioranza, ieri impegnati nella proiezione del film di fantascienza a palazzo San Giorgio su tutte le attività (non) realizzate, chiediamo di rispettare il prezioso e insostituibile lavoro degli organi di informazione.
Atteggiamenti di questo tipo sono preoccupanti: non si può correre il rischio di riprodurre una società “orwelliana” dove il grande occhio dell’ Amministrazione Falcomatà vigila su tutto, imponendo bavagli qua e là in presenza di articoli che osano criticarne o anche soltanto analizzarne l’operato”.