“L’operazione Alto impatto, coordinata dalla Questura di Catanzaro, condotta da tutte le forze dell’ordine e preparata sapientemente dalla Prefettura di Catanzaro, risponde alle immediate esigenze di sicurezza che in alcuni quartieri della città di Catanzaro è più forte che altrove.
A seguito del legittimo intervento delle forze dell’ordine è necessario fermarsi a riflettere sulle scellerate scelte politiche hanno costretto gente perbene a convivere con situazioni evidentemente al limite della sopportabilità.
Anche laddove non vi siano reati immediatamente riconoscibili nel codice penale, non v’è dubbio che l’assenza di una programmazione fatta di prevenzione che punti soprattutto al sociale, crei in tutte quelle zone vittime incolpevoli anche del loro stesso destino. Penso alla dispersione scolastica altissima, o ai giovani che vorrebbero affrancarsi da una vita che pare segnata. È a questo che l’intera società non può rassegnarsi, perché significherebbe creare delle sacche di vittimismo difficili poi da svuotare e che originano quei circoli viziosi da cui inevitabilmente scaturiscono reati.
Ecco perché paludiamo allo sforzo delle forze dell’ordine in fase di intervento, ma ci aspettiamo che domani la catena non si spezzi e che chi ha poteri e doveri di programmazione avvii un percorso di recupero condiviso di tutte le periferie, in un sistema di prevenzione che sarà utile all’intera comunità”.
Così, in una nota, Antonio Lomonaco, Garante regionale per la tutela delle vittime di reato.