Nel luglio del 2020, come emerge da una delle chat rintracciate nell’inchiesta della Dda milanese e della Gdf di Pavia su un maxi traffico di droga, Rosario Calabria, vicino a uomini della cosca di ‘ndrangheta dei Barbaro-Papalia, e Luca Lucci, il capo ultrà milanista, progettavano “di organizzare una batteria” armata per “prendere il controllo del mercato di Milano” e per imporre il “monopolio nella vendita dello stupefacente”. Lo si legge nell’ordinanza di custodia cautelare.
“Fra a me lo dici che nel cervello ho solo guerra”, scriveva Lucci a Calabria. E quest’ultimo rispondeva: “4 ferri arrugginiti ci sono … cominciamo a fare danni (…) cominciamo a sparare”.
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E Lucci: “Io rido ma ho la rabbia dentro … tutti pagheranno (…) do per scontato che mi arresteranno (…) finché sono fuori faccio casino di brutto”. E Calabria: “Io ci sono … sposto la famiglia iniziamo la guerra”.
Da una chat del settembre del 2020, poi, sempre tra Calabria e Lucci, è venuto fuori anche che Antonio Rosario Trimboli, arrestato, sarebbe stato “in grado di ottenere informazioni di prima mano da appartenenti alle forze dell’ordine”. Lo stesso Trimboli, parlando con Antonio Gullì (arrestato) nel marzo 2021, avrebbe fatto riferimento anche ad “un agente della Dia che ‘passava informazioni’ e che veniva pagato per questo”.