“Il centro storico di Catanzaro è il fulcro, già dalla scorsa estate, di una iniziativa degna del massimo apprezzamento sul piano culturale e sociale. Mi riferisco, in particolare, alla rassegna “Le grandi mostre di fotografia dell’umano”, nata da un’idea di Francesco Mazza che si conferma così uno degli operatori più sensibili e attivi tra quelli che storicamente operano in città.
Nel suo caso parliamo di una produzione che abbraccia gli ultimi decenni, spesi per valorizzare la storia della nostra regione ma anche per accendere i riflettori su temi universali che ne travalicano i confini. È il caso, appunto, delle mostre sull’Umano, che dallo scorso giugno ci hanno fatto riflettere su temi come l’immigrazione, la guerra, l’infanzia negata, affidati agli scatti di fotografi di grande caratura come Pino Bertelli, Francesco Malavolta e Nino Bartuccio. Fino a Gian Butturini, in mostra in questi giorni e fino al 22 novembre nello spazio “Coriolano Paparazzo” su corso Mazzini, le cui foto ci raccontano la straordinaria esperienza vissuta nell’ospedale psichiatrico di Trieste da Franco Basaglia, il medico umanista che con il suo lavoro e il suo impegno politico fece chiudere i manicomi in Italia, eliminando una vergogna nazionale che da lungo tempo pesava sulla nostra sanità.
Le mostre non sono mai state fini a se stesse ma hanno cercato e cercano di lasciare un segno nella coscienza. Sono parte di un progetto che vuole contribuire alla crescita e al cambiamento. Lo dimostrano i numerosi eventi collaterali che le hanno accompagnate, compreso quello in programma giovedì prossimo 14 novembre, nel quale Venturino Lazzaro dialogherà con Amalia Bruni sull”inadeguatezza degli strumenti attualmente utilizzati per promuovere la cultura dell’accettazione del disturbo mentale. Due medici valenti e di lunga esperienza, che a distanza di quasi cinquant’anni dalla legge Basaglia valuteranno i rischi che corre l’Italia di fare un pericoloso passo indietro rispetto alla forza rivoluzionaria di quella norma.
Questa dunque la peculiarità dell’iniziativa di Francesco Mazza: il pensiero e la riflessione, necessari subito dopo l’impatto emotivo dell’immagine. Perché le foto non sono semplicemente “belle”, altrimenti il loro scopo sarebbe poca cosa. E a proposito di scopi, per chiudere credo che gli apprezzamenti a Franco siano sacrosanti anche per aver voluto, egli, riempire ancora una volta di contenuti lo spazio “Coriolano Paparazzo”, contribuendo a restituire vivacità e identità al nostro centro storico, luogo di pensiero per eccellenza, in un passato che vorremmo diventasse oggi nuovamente presente”.
Lo afferma in una nota il presidente del Consiglio comunale Gianmichele Bosco.