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Bilancio di previsione, Falcomatà: “Documento frutto di anni di programmazione che nasce dalla scelta di non chiedere il dissesto”

«Un bilancio che non nasce oggi, ma è frutto di quelli precedenti, di tanti anni di duro lavoro di programmazione, e che parte dalla scelta del 2014 di non chiedere il dissesto, da una classe politica nuova, una scelta dirimente che aveva più interrogativi che risposte. Una fiducia che noi abbiamo sentito in quegli anni da parte del governo nazionale, con le interlocuzioni insieme ai ragionieri dello Stato per portare l’attenzione su misure essenziali per la sopravvivenza dell’Ente. Partì tutto da lì, negli anni – ha proseguito il sindaco – le azioni furono in parte frenate dalle sentenze della Corte Costituzionale sulla normativa nazionale, fino a che non si capì che ai comuni andava dato non solo il tempo, ma anche le risorse». Così il sindaco Giuseppe Falcomatà nel suo intervento in consiglio comunale per l’approvazione del bilancio 2024/2026, durante il quale ha, preliminarmente, ringraziato tutti coloro che hanno contribuito alla creazione del documento.

«Ringrazio tutte le maggioranze che si sono susseguite in questi anni, gli assessori, i dirigenti, il presidente Cuzzocrea che si è guadagnato sul campo la conferma nella Commissione Bilancio. Una scelta di coraggio l’ha definita qualcuno – ha precisato il primo cittadino – da fare col cuore, l’unica forza possibile, una forza d’animo, interiore. Poi è facile avere coraggio quando si sta dall’altra parte, a distanza di sicurezza da quelle scelte che implicano avere coraggio».

Dal sindaco arrivano poi i primi dati relativi all’avviso per le agevolazioni sulla Tari presentate ieri dall’Amministrazione a palazzo San Giorgio: «Già stamattina, in due ore dall’apertura della domande ne sono arrivate 77. Evidentemente il segnale che questa comunicazione sia arrivata ai cittadini è positivo. Non si risolvono i problemi, è una carezza che dà sollievo, non cambia l’economia del mese, fa capire però la vicinanza dell’Amministrazione, non sorda alle istanze dei cittadini. La volontà è quella di migliorare col Dup, si va in aiuto alle famiglie che più delle altre hanno dovuto sopportare il piano di riequilibrio. L’Amministrazione quest’anno investe circa 45 milioni di euro all’anno sul welfare. Sulla Tari bisogna però aggiungere che la Regione Calabria ha aumentato di 3 milioni di euro solo per il Comune di Reggio il costo dei conferimenti in discarica, nel silenzio totale e dopo la restituzione da parte della Città metropolitana alla stessa delle deleghe per il conferimento. Perché sono aumentati i costi per il 2024?» ha chiesto il primo Cittadino.

«Non si è ancora evidenziato abbastanza che circa 30 milioni di euro di vecchi mutui sono stati destinati alla riqualificazione delle arterie stradali. Questa è una risposta concreta che afferma con chiarezza che non prevediamo solo le somme per coprire le buche, ma che questi fondi vengono investiti per rifare interamente le strade – ha chiarito Falcomatà – E poi l’aumento a Castore di sei milioni di euro per l’attività delle manutenzioni. Nell’ottobre del 2012 la società era partita con quasi due milioni di euro di debito, in questi anni c’è stato un aumento progressivo delle risorse. Ricordo a proposito di Castore che, nelle prossime settimane, il servizio idrico sia sotto il profilo della manutenzione, della concessione e bollettazione, passerà alla Regione con Sorical. Castore aveva un milione e 300 mila euro, se l’obiettivo è di mantenere questi fondi sugli altri interventi riusciremo a raggiungere comunque il break even».

Il sindaco ha precisato che «Gli investimenti previsti non sono un riporto di quelli previsti nel bilancio precedente, gli investimenti già fatti sono di circa 64 milioni di euro ovvero il 367% in più rispetto al 2022, in cui gli investimenti fissi di cassa erano circa 16. E’ la risposta migliore perché significa che è stato immesso denaro nell’economia cittadina. Dobbiamo fare di più sul condono, ma per i dati aggiornati sulla riscossione ci sono miglioramenti. Inizia forse ad esserci un’abitudine da parte della cittadinanza ad essere in regola coi tributi ed è un segnale molto positivo. Nel 2014 i tempi medi dei pagamento erano di 216 giorni, adesso siamo a 37. E’ chiaro che la programmazione porta dei risultati nel tempo. Da questo punto di vista l’Amministrazione deve guardare da quando c’è fino ai prossimi anni».

Rivolto ai consiglieri dell’opposizione il sindaco ha precisato: «Fossi in voi mi preoccuperei delle carenze che ci sono per il ponte sullo Stretto, che ritarderanno la partenza dei lavori. Il ministero dell’Ambiente ha fatto notare che si tratta di un progetto carente di presupposti, vincoli che si devono avere prima dell’avvio del cantiere».

Falcomatà ha poi anticipato alcuni dei prossimi appuntamenti previsti per l’Amministrazione comunale: la presentazione dei bus elettrici di Atam durante la giornata della Terra saranno presentati i bus elettrici, abbiamo da poco presentato l’Agenzia per la Casa, presenteremo l’Agenzia per i Giovani, e poi ricordiamo la sinergia messa in campo per i lavori del lido comunale, ed infine le attività di restyling sul Lungomare che riguarderanno non solo la sede stradale ed i marciapiedi della parte alta, ma anche la cura del patrimonio arboreo».

Un ultimo passaggio che ha evidenziato ha riguardato i bandi Fus che «consentono alle amministrazioni di programmare uno o più eventi fuori dal perimetro del centro storico. Dal ministero – spiega il sindaco – un funzionario ci ha chiesto di non utilizzare quei fondi per eventi a piazza del Popolo perché sarebbe troppo vicina al centro storico. Si tratta invece di un quartiere popolare e popoloso, dove viene fatto il mercato, dove sono presenti tante attività commerciali, un’area con diversi insediamenti di edilizia residenziale pubblica dalla quale, invece, i cittadini chiedono di aumentare le attività culturali: risponderemo per le rime a questo atto di guerra perpetrato nei confronti della città».

In conclusione del suo intervento il sindaco ha poi citato una frase del sindaco di Firenze Giorgio La Pira «che sosteneva che “C’è una primavera che si prepara in questo inverno apparente”. Tante cose ancora non riusciamo a vederle, da sotto il lavoro e la programmazione di questi 10 anni sta portando i suoi frutti».

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