L’OIPA (Organizzazione Internazionale Protezione Animali) era presente oggi al processo davanti al Giudice dell’udienza preliminare di Catanzaro, per presentare la costituzione di parte civile nel procedimento penale che riguarda la gestione degli stabulari presso l’Università Magna Graecia di Catanzaro.
Al centro dell’inchiesta accuse gravissime tra cui associazione a delinquere, maltrattamento e uccisione di animali, omissioni nei controlli, falsificazione di verbali. All’interno del sistema di ricerca con animali vivi dell’Ateneo, venivano portate avanti pratiche aberranti: per esempio, i topolini venivano decapitati senza anestesia e uccisi sbattendoli al muro, e in generale sono state messe in atto sevizie ai danni degli animali coinvolti, nella totale assenza di controlli. Tra i 27 indagati figurano dipendenti dell’Ateneo responsabili dei progetti di sperimentazione e veterinari, l’allora rettore dell’università e veterinari dell’azienda sanitaria locale.
L’OIPA – tramite l’Avv. Claudia Taccani, responsabile dell’Ufficio Legale e l’Avv. Aurora Loprete del foro di Catanzaro – seguirà l’evoluzione del procedimento, per ottenere giustizia per gli animali coinvolti.
“OIPA Italia ha presentato immediatamente denuncia dopo le approfondite indagini condotte su diversi imputati, coinvolti in varie attività illecite e in gravi omissioni che hanno danneggiato animali innocenti, trattati come oggetti e sottoposti a sofferenze inutili e crudeltà. La nostra missione è far rispettare la legge e tutelare ogni essere senziente”.
