Si è concluso con risultati significativi il progetto di ricerca PANVIRIDE, dedicato allo sviluppo di nuovi farmaci antivirali ad ampio spettro, avviato grazie alla collaborazione tra sei Atenei italiani e la biotech italo-americana ViroStatics SRL.
L’evento finale si è svolto in Calabria con la partecipazione dei partner coinvolti ed esperti da tutto il mondo per fare il punto sul lavoro svolto e condividere prospettive future.
Finanziato con 2 milioni di euro nell’ambito dei fondi PNRR – Missione 4, Componente 2 “Dalla ricerca all’impresa”, attraverso un bando a cascata promosso dalla Fondazione INF-ACT, PANVIRIDE ha rappresentato un modello virtuoso di cooperazione scientifica nazionale e industriale.
Coordinato dal prof. Marco Radi dell’Università di Parma, il consorzio ha coinvolto le università di Perugia (prof.ssa Oriana Tabarrini), Pisa (prof. Simone Brogi), Sassari (prof. Antonio Carta), Salerno (prof. Gianluca Sbardella), e Catanzaro (prof. Stefano Alcaro), con il contributo industriale strategico di ViroStatics SRL, guidata dal dott. Franco Lori.
Durante il periodo di attività, due intensi anni, PANVIRIDE ha portato allo sviluppo di quattro candidati preclinici con attività antivirale ad ampio spettro e all’identificazione di numerose molecole promettenti contro virus respiratori e virus trasmessi da vettore, alcune delle quali caratterizzate da meccanismi d’azione innovativi. Tra i risultati più rilevanti, anche la definizione di combinazioni terapeutiche sinergiche capaci di potenziare l’efficacia dei candidati antivirali.
Un ruolo centrale è stato giocato dalla formazione: il progetto ha visto il coinvolgimento attivo di giovani ricercatori, dottorandi e post-doc, che hanno contribuito in modo sostanziale allo sviluppo scientifico, confermando PANVIRIDE anche come importante strumento di crescita per le nuove generazioni di scienziati.
«Il progetto PANVIRIDE è nato per rispondere alla crescente esigenza di farmaci antivirali ad ampio spettro – ha dichiarato il prof. Marco Radi – e i risultati ottenuti dimostrano concretamente come la collaborazione tra università e industria possa portare a soluzioni innovative per affrontare le sfide sanitarie globali. Speriamo di non fermarci qui ma di proseguire su questo percorso con la stesso gruppo di lavoro. PANVIRIDE si è rivelata una best practice della strategia One Health, dimostrando come l’integrazione tra salute umana, animale e ambientale possa tradursi in risposte concrete e tempestive contro le minacce virali emergenti e riemergenti, rafforzando la preparazione scientifica e tecnologica del Paese».
«L’esperienza della rete costruita su PANVIRIDE non si limita ai soli partners che lo compongono – ha aggiunto il prof. Stefano Alcaro, responsabile scientifico per l’UMG e della disseminazione del progetto – L’iniziativa internazionale ha coinvolto scienziati provenienti da Bonn, Ghent, Losanna, Praga e Singapore, oltre ad una delegazione cinese proveniente dall’Università di Shandong. La sinergia con altri progetti promossi dal gruppo di Chimica Farmaceutica dell’UMG (No More Fake News e New Season) crea, infatti, le premesse ideali per mantenere vivo l’interesse sulle tematiche del progetto, oltre la sua naturale scadenza, e svolgere nei prossimi mesi ulteriori azioni, grazie alla rete di forti collaborazioni scientifiche stabilite a Catanzaro.».