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Caso attivista Maysoon Majidi, Laghi in visita al carcere di Reggio: “Continuiamo a sostenerla”

Non migliorano le condizioni psicologiche di Maysoon Majidi, l’attivista curdo-iraniana accusata di essere una scafista, reclusa nel carcere di Reggio Calabria. Ed è proprio qui che il consigliere regionale, Ferdinando Laghi, le ha fatto nuovamente visita, soprattutto dopo la mancata concessione degli arresti domiciliari nella prima udienza che l’ha vista protagonista.

“Ho trovato Maysoon estremamente depressa, nel corso del nostro incontro ha pianto ripetutamente – ha dichiarato Laghi al termine della visita. – Al momento la giovane donna sta attendendo con speranza la prossima udienza fissata per il 18 settembre a Crotone, nel corso della quale proverà nuovamente a difendere la sua posizione in questo processo che la vede accusata di essere una scafista, proprio lei che si è sempre spesa per i diritti civili e che per questo ha corso gravissimi rischi in Iran”.

“Voglio ringraziare tutti coloro che hanno accettato il mio invito a scriverle per farla sentire meno sola – ha continuato Laghi – Maysoon ha collezionato ben due pacchi di lettere e cartoline che certamente l’hanno rincuorata. Continuiamo a starle vicino e a sostenere la sua causa”.

Per chiunque volesse scriverle, può farlo indirizzando le proprie missive a Maysoon Majidi presso Casa Circondariale “Panzera” di Reggio Calabria, Via del Carcere Nuovo – 15, 89133 Reggio Calabria.

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