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Invalsi 2023, in alcune regioni del Sud “solo 50% degli studenti comprende quello che legge”. Valditara: “Italia spaccata in due”

In alcune regioni del Mezzogiorno solo 1 ragazzo su 2 delle scuole medie comprende correttamente quello che legge e addirittura 2 studenti su 3 (il 35-40%) non sono capaci di leggere e comprendere un testo in inglese. E’ quanto emerge dal Rapporto Invalsi 2023 presentato oggi. Si confermano, in parte ampliate, forti evidenze di disuguaglianza di opportunità di apprendimento nelle regioni del Mezzogiorno sia in termini di diversa capacità della scuola di attenuare l’effetto delle differenze socio-economico-culturali sia in termini di differenze tra scuole e, soprattutto, tra classi.

Metà dei giovani che termina le scuole superiori non è in grado di comprendere quello che legge (solo il 51% degli studenti -1 punto rispetto al 2022 raggiunge almeno il livello base, con un divario tra Nord e Sud che raggiunge la quota di ben 23 punti percentuali; in Matematica il 50% degli studenti (invariato rispetto al 2022) raggiunge almeno il livello base con un divario tra le aree del Paese che raggiunge i 31 punti, anche se c’è un leggero progresso al Sud e nelle Isole. In Inglese il 54% degli studenti raggiunge il B2 nella prova di reading (+2% rispetto al 2022) e il 41% in quella di listening (+3% sul 2022 e + 6% dal 2019).

I divari territoriali rimangono molto ampi, evidenzia l’Invalsi. In alcune regioni del Mezzogiorno (in particolare Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna) si riscontra un maggior numero di allievi con livelli di risultato molto bassi.

“Oggi abbiamo commentato i dati Invalsi in merito agli studenti italiani ed emerge un elemento di forte preoccupazione: un’Italia spaccata in due, con i ragazzi del mezzogiorno pregiudicati nelle opportunità formative”. Lo ha detto il ministro dell’Istruzione e del merito Giuseppe Valditara a margine della presentazione del rapporto Invalsi. “I divari a sfavore del Mezzogiorno si accentuano nella scuola secondaria: -15 punti percentuali al termine del primo ciclo e 22-23 punti al termine delle superiori. Per la matematica arriviamo addirittura a -25-30 punti, un divario enorme. Le cause sono tante,la fragilità sociale dei territori innanzitutto, una delle tante cause su cui dobbiamo riflettere è che nel 2019 la percentuale di assenze nelle scuole del sud è di 15 giorni all’anno rispetto a quelli del nord, che per 13 anni è quasi perdere un anno scolastico: non è così banale”.

“E’ giusto dire che assistiamo ad un effetto ‘long Covid’, è una immagine appropriata – ha detto il presidente di Invalsi Roberto Ricci – si fatica a tornare ai livelli pre covid. Gli apprendimenti sono un continuum, se si inseriscono discontinuità questo finisce per avere un peso”.

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