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Lunedì 17 aprile il movimento ‘La Strada’ al circolo PD di Villa San Giovanni per dire “no” al Ponte e “si” a uno sviluppo sostenibile dell’Area dello Stretto

Lunedì 17 aprile, alle ore 18:00, presso il circolo PD di Villa San Giovanni, accanto alla Casa Comunale di Villa San Giovanni, La Strada, con il suo portavoce Saverio Pazzano, parteciperà al confronto promosso dal circolo villese del Partito Democratico e aperto alle cittadine e ai cittadini dello Stretto, ai militanti di centrosinistra, ai movimenti e alle forze sociali di Villa e dell’Area dello Stretto.

Coordinati da Enzo Musolino, segretario cittadino del Partito Democratico villese, coordinerà gli interventi di: Jasmine Cristallo, componente della Direzione Nazionale del Partito Democratico; Antonio Morabito, Segretario Metropolitano del Partito Democratico; Gerardo Pontecorvo, Segretario Metropolitano di Europa Verde; Saverio Pazzano, portavoce del movimento La Strada.

Interverrà ai lavori Giusy Caminiti, Sindaco della Città di Villa San Giovanni.

Il confronto è aperto a tutti i contributi ideali e programmatici che abbiano lo “Stretto” e il destino delle sue Comunità al centro delle iniziative proposte; con un’unica pregiudiziale politico-metodologica: la Nonviolenza.

Per il movimento La Strada, la narrazione “mitologica” del Ponte è in realtà una “brutta favola”, già obsoleta, da “archeologia industriale”. È decisamente retrivo un modello sviluppo che punta ancora sul trasporto su gomma, che non mette al centro la tutela di ecosistemi fragili, il cui profilo storico-naturalistico non può, a nostro avviso, essere compromesso da un’opera dall’impatto devastante.

Si tratta, al contrario, di puntare su un attraversamento “green” dello Stretto, sulla protezione e la valorizzazione dell’area tramite idee come quella del “Parco nazionale dello Stretto e della Costa Viola” (promossa dalla federazione metropolitana di Europa Verde e accolta da diverse associazioni ambientaliste), sulla consapevolezza dell’unicità e della straordinarietà di un contesto paesaggistico, naturalistico e antropico da non sacrificare sull’altare di un’idea di mobilità e di collegamenti territoriali superata da decenni.

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