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Gran finale del Magna Graecia Film Festival: le colonne del cinema John Landis e Stefania Sandrelli. Premiato Lillo come miglior attore

Il Magna Graecia Film Festival viaggia dritto verso il gran finale di stasera con la cerimonia di premiazione dopo una lunga nove giorni di proiezioni, masterclass, momenti artistici e musicali che hanno incantato il pubblico di Catanzaro. Anche ieri sera il red carpet ha visto sfilare un mostro sacro del cinema come John Landis che è stato premiato sul palco con la colonna d’oro di Michele Affidato alla carriera. A consegnarlo, uno suo grande fan, Lillo, che ha coronato al MGFF il sogno di poterlo conoscere dal vivo: “Non riesco neanche a parlare, credo di fare questo mestiere per merito suo. Sono stato folgorato dai suoi film da ragazzino. Per me quest’uomo è veramente una fortuna unica”. Landis lo ha ringraziato, unitamente al direttore artistico Gianvito Casadonte, alla giornalista Silvia Bizio e alla Calabria Film Commission, salutando affettuosamente tutto il pubblico del Festival che stasera all’Area Porto avrà l’occasione di assistere ad un talk sul cinema e sulla sua carriera, a cui seguirà la proiezione del cult “The Blues Brothers”. Sorpresa nella scaletta ancora per Lillo, acclamato dagli spettatori: il presidente di giuria Pietro Marcello e la madrina Beatrice Grannò hanno consegnato lui la colonna d’oro come miglior attore per l’ultimo film in concorso “Gli idoli delle donne”, presentato insieme al regista Eros Puglielli. Un’anteprima dei riconoscimenti che saranno assegnati nella cerimonia di chiusura del festival.

Sul palco catanzarese, a raccontare i suoi 60 anni di cinema tra aneddoti, attori, registi e film indimenticabili, è stata anche un’altra icona come Stefania Sandrelli. Il MGFF l’ha omaggiata con la colonna d’oro e la vela del successo di Tommaso Megna: “Rispetto a chi mi definisce un monumento, io mi sento più così: una colonna”, ha detto sottolineando l’importanza del festival in un momento storico così delicato. “Il bello del cinema è l’originalità, l’opportunità di rinnovarsi sempre – ha ancora commentato rispondendo alle domande di Fabrizio Corallo -. La magia del mio lavoro è data dal fatto di farlo insieme, un film è come uno spartito musicale. Il privilegio di aver lavorato con tanti registi straordinari consiste nell’aver intuito quello che volevano da me e che sono riuscita a dare”. Un percorso, il suo, partito dall’esordio con Pietro Germi per “Divorzio all’italiana” fino al debutto da regista con Christine Cristina. “Non ho avuto paura di fare personaggi un po’ patetici, anzi più diventano patetici, più mi stanno simpatici”, ha rimarcato Stefania Sandrelli che prossimamente vedremo sul grande schermo in due film, tra cui una opera prima a Venezia. A ringraziarla è stato anche il commissario straordinario della Calabria Film Commission, Antonio Giulio Grande, con il quale Stefania Sandrelli si è complimentata ricordando che lo ha conosciuto nel mondo della moda perché è tra gli stilisti haute couture più apprezzati.

Il programma di ieri ha visto anche l’intervento del Antonio Montuoro, consigliere regionale e segretario della commissione permanente contro il fenomeno della ‘ndrangheta, che ha chiamato sul palco il testimone di giustizia Gaetano Saffioti per la consegna di un riconoscimento: “Deve essere l’inizio di un percorso virtuoso – ha detto Montuoro – in cui si possa prendere consapevolezza di cosa significhi essere un funzionario di giustizia che vuole rimanere in Calabria e dare un esempio ai nostri figli”. Saffioti ha poi preso la parola: “Voglio che i nostri figli non si vergognino, ma affermino con entusiasmo di essere calabresi. Noi dobbiamo dare l’esempio affinché le nuove generazioni possano avere un futuro migliore”. Spazio anche per un momento dedicato alla promozione del territorio con la proiezione del video Lonely Planet commentato dall’assessore regionale al turismo, Fausto Orsomarso: “Siamo molto contenti perché è la prima volta che la Lonely Planet produce una guida sulla Calabria. Questa regione è piena di bellezza che negli anni abbiamo dimenticato”. Testimonianza dei talenti del Sud offerta rappresentata anche dallo scultore Antonio Affidato, reduce dalla sua prima mostra personale, e performance musicale della giovane cantautrice siciliana Noè.

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