Sanità, lavoro, trasporti, economia. Sono i temi affrontati dal sindaco Giuseppe Falcomatà alla presentazione della nuova associazione “Rinascita Comune”, presieduta da Enzo Saccà e sostenuta da amministratori locali e cittadini dell’intero comprensorio metropolitano. «Temi – ha detto Falcomatà alla platea del CineTeatro Metropolitano – che raccontano una Calabria tutt’altro che straordinaria».
Sul palco si alternano gli interventi del vicepresidente di “Rinascita Comune”, Antonino Quartuccio, dell’ingenera Dalila Oliva, degli avvocati Sergio Laganà e Luigi Luppino, di Claudio Saporito e Mario Siviglia, consiglieri comunali a Bianco e Melito Porto Salvo. Tra il pubblico, invece, ad ascoltare ci sono il consigliere regionale Giovanni Muraca, l’assessore comunale Mimmo Battaglia, il consigliere Giuseppe Sera ed il delegato alla Cultura della Città metropolitana, Filippo Quartuccio, l’ex deputato Demetrio Battaglia e tantissimi cittadini che riempiono una sala troppo piccola a contenere l’interesse intorno alla nuova associazione politico-culturale.
«Con il governo regionale – ha affermato Giuseppe Falcomatà, tornando a ragionare sulle questioni salienti della Calabria – vorremmo discutere e confrontarci di guardie mediche sempre più povere e sempre più a rischio, di ambulanze che vanno in giro con e non senza medici. Vorremmo parlare del precariato all’interno della pubblica amministrazione e delle soluzioni tampone che non aiutano nessuno, ad esempio quelle per i tirocinanti che, ancora, aspettano la stabilizzazione dopo dieci anni. Vorremmo parlare di mobilità, di trasporti, di un’alta velocità che non arriva a Reggio Calabria. Vorremmo parlare delle risorse del Pnrr che la Regione non spende, a differenza dei Comuni calabresi che hanno un target di spesa superiore all’80%». Ed ancora: «Vorremmo parlare delle risorse, già esigue, sottratte alla manutenzione delle strade restituite, quasi fosse una gentile concessione, soltanto dopo una giusta e opportuna battaglia che abbiamo fatto con Anci».
Insomma, per il sindaco di Reggio, «si dovrebbe discutere di una Calabria che è davvero straordinaria, ma non perché viene detto dagli influencer nelle dirette Facebook e Instagram». Una Calabria straordinaria «non è quella che raccontano i dati di Istat e Banca d’Italia che certificano la povertà delle famiglie calabresi, di un cittadino su due che, oggi, ricorre all’indebitamento non per finanziare spese di investimento, non per l’acquisto di una casa o l’accensione di un mutuo, ma per la spesa corrente. Altro che quarta settimana, le persone non arrivano più a mettere insieme il pranzo con la cena». «E’ fondamentale – ha aggiunto – parlare di rinascita qui ed in ogni presidio politico, sociale, culturale, di lotta e testimonianza civile dove affrontare questi temi con serietà e ricercare, insieme, una soluzione».
La platea del CineTeatro Metropolitano, a più riprese, interrompe il discorso del sindaco approvando ed applaudendo i passaggi più significativi del suo intervento, anche quando si concentra sull’impegno politico e civico che «è forse la forma più alta di amore incondizionato per la propria terra».
«Incondizionato – ha spiegato Falcomatà – perché senza condizione. Cioè, quell’idea del dare senza pretendere di ricevere. E’ importante ribadirlo quando si ha la necessità di riscoprire il senso del dovere così da evitare di costruire una società debole, che non è abituata a lottare per raggiungere i propri diritti».
«Riscoprire l’importanza dell’impegno e del senso del dovere, di impegnarsi in politica – ha continuato il sindaco – serve a formare cittadini più responsabili, a realizzare una comunità in cui ognuno assume su di sé la sfida del cambiamento, delle condizioni economiche, sociali e culturali del territorio. L’idea, cioè, di uscire da un recinto ristretto per abbracciare un’esperienza più ampia, l’esperienza della prateria, l’esperienza di uscire dal confine ristretto del comune, di riconoscersi compagni di viaggio in un progetto più ampio senza tradire noi stessi e la nostra storia, rimanendo leali a chi siamo, a quello che è il percorso politico dal quale ognuno di noi viene, a prescindere dal partito di riferimento, ma sempre nell’ambito del centrosinistra».
«Soprattutto – ha sottolineato – avendo la capacità di non scendere sul terreno di gioco sul quale ci vogliono portare gli altri. Che è quello dello scontro, dell’insulto, dell’assalto, rimanendo, invece, sui temi e non rispondendo con la stessa moneta quando, magari, qualcuno dei nostri avversari subisce il torto che anche noi, in passato, abbiamo subito».
«Noi – ha ribadito il sindaco di Reggio Calabria – saremo sempre garantisti. Non abbiamo chiesto le dimissioni del Presidente Roberto Occhiuto, a differenza di tanti partiti del centrodestra che, quando noi abbiamo vissuto la vicenda Miramare, hanno subito gridato allo scandalo, invocando dimissioni ed una nuova classe dirigente. Noi non lo facciamo. Non siamo quelli del garantismo a corrente alternata, non siamo quelli che “siccome tu l’hai fatto con me, noi lo restituiamo a te”. Non trasformiamo i problemi giudiziari in un tema di scontro politico».