Raggiante come non mai, almeno da dirigente. Simone Giacchetta ha tagliato traguardi impensabili, nella sua carriera da calciatore. Iniziando da attaccante, con qualche presenza nel Napoli di Maradona. E finendo difensore, con la Serie A ritrovata a suon di promozioni con la maglia della Reggina. Di cui è assoluta bandiera assieme a Maurizio Poli.
In diretta su Tris TV, abbiamo avuto modo di cospargerci il capo di cenere per le tante critiche riservategli in passato, quando era direttore sportivo della Reggina, riconoscendogli le capacità che lo hanno appena visto conquistare la seconda promozione in carriera come dirigente. Sempre con la Cremonese, e sempre in Serie A.
“Non sono un direttore speciale. Sono un direttore normale, un lavoratore. Ed il calcio mi ha regalato qualche soddisfazione, trovando una giustificazione alle tante rinunce che questo tipo di vita ti impone – afferma il grande Jack a Tris TV – E’ stata una stagione particolare, molto sofferta. Ho il privilegio di lavorare per una società sana e seria, una delle migliori nel contesto attuale”.
Il ds della Cremonese sintetizza l’annata in B: “Quando programmi una stagione con l’obiettivo di vincere, senti tanta pressione addosso. Abbiamo iniziato maluccio. La finale playoff persa nell’anno precedente, anziché darci una spinta, ci ha messo nella condizione di pensare che eravamo bravi. Ma le qualità possono essere sopraffatte dalla fame altrui. Quando abbiamo preso coscienza che stavamo facendo un campionato scadente, abbiamo ripreso la giusta mentalità. Le prime tre hanno viaggiato sempre molto forte. Lo Spezia aveva 11 punti di vantaggio su di noi, avesse finito a +14 non si sarebbero disputati i playoff. Le qualità della Cremonese sono venute fuori alla lunga. Al di là della battuta d’arresto di Castellammare, la promozione è stata meritata”.
Poi Giacchetta si esprime così sul proprio futuro: “Lunedì o martedì avremo sicuramente un incontro con la proprietà. Sono stati quattro anni bellissimi per me a Cremona. Due promozioni in massima serie. Una Serie A alla prima esperienza, dopo 30 anni dall’ultima stagione della Cremonese in massima serie. Una semifinale di Coppa Italia, persa con la Fiorentina. Credo che la società si stia organizzando internamente, per capire come programmare questo campionato in Serie A”.
Un pensiero Giacchetta lo dedica anche al Catania dell’amico Mimmo Toscano: “Partendo dal mister Mimmo Toscano, è un amico. Abbiamo condiviso tanti anni alla Reggina. Vivendo tante emozioni, con una promozione in B con mister Zoratti alla guida. Ho un aneddoto particolare su Mimmo Toscano, oltre alla frequentazione fuori dal campo. Un anno la Reggina di Foti mi lasciò a casa, non c’era ancora la sentenza Bosman. Sono stato 6 mesi a casa, come calciatore. Rientrando a dicembre, purtroppo per Mimmo, in seguito ad un suo infortunio. Da lì, il percorso di calciatore mi ha portato fino alla Serie A”.
Nel Catania c’è anche il nuovo dirigente Alessandro Zarbano, che conobbe al Genoa: “Il Catania è una società che si sta sempre più strutturando. Per Grella è semplice capire gli umori all’interno della squadra. Fermo restando che non è semplice gestire una piazza così importante, il Catania ha fatto parte della storia del calcio italiano. La tifoseria pretende, non è facile far capire le difficoltà nell’evadere dalla Serie C. Sono persone competenti, ma bisogna capire che uscire dalla Serie C non è semplice”.
p.f.