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Biblioteca a Vibo Marina, Barbuto (Liberamente Progressisti): “Un’occasione persa”

“È in corso di allestimento una piccola biblioteca pubblica, presso i locali della Pro loco di Vibo Marina, nell’ambito del programma ‘Biblioteca casa di quartiere’”: questo era l’annuncio proclamato dall’Amministrazione comunale di Vibo Valentia nell’ottobre del 2021. Oggi, al contrario, si pensa ad un “punto lettura” delocalizzato nella Tonnara di Bivona, che non risulta assolutamente sufficiente a coprire le necessità, di una vasta area nodale e nevralgica, in stretta relazione con il movimento anche turistico determinato dalla presenza dell’infrastruttura portuale. Certo la localizzazione promessa mesi fa da questa Amministrazione in zona porto aveva probabilmente una sua logica, ma per smentirne il filo conduttore organico di tale proposta si è pensato bene di spostare i locali in una zona sufficientemente distante dalle attività, troppo attrattive e commerciali, del porto di Vibo Marina. Probabilmente chi ci amministra ha una forte propensione e prova gusto a determinare, nella stanca cittadinanza, una certa disillusione frutto di queste continue promesse spesso smentite dai fatti. L’offerta culturale che si sarebbe potuta creare con la realizzazione di una biblioteca nell’area portuale, avrebbe certamente avuto una prospettiva attrattiva nei riguardi anche dei tanti turisti che affollano nei periodi caldi le nostre banchine”. Così in una nota Sergio Barbuto di “Liberamente Progressisti” in merito all’intervento sulla mancata realizzazione della biblioteca comunale a Vibo Marina.

“L’idea di utilizzare la Tonnara di Bivona come “punto lettura” e non come biblioteca potrebbe avere un suo significato qualora tale punto fosse messo in relazione con una biblioteca più rappresentativa proprio a Vibo Marina nell’ottica di creare una rete nelle Marinate che servirebbe, altresì, a riqualificare aree poco valorizzate”.

“Questa Amministrazione continua nella palese incapacità di dare risposte, – conclude la nota – ripetendo le desuete litanie populiste del fare che di concreto non hanno nulla. L’invito è quasi ovvio: si cominci ad amministrare questa città, fornendo servizi e non disservizi, come già avvenuto per lo spostamento imposto della scuola primaria Trentacapilli/Murmura nella periferia della città. Bisognerebbe concertare con le parti sociali coinvolte, associazioni, attività produttive, ponendosi a confronto senza imposizioni decise dall’alto”.

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