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Confartigiano Reggio Calabria: “Il Governo non vara una norma per sbloccare o crediti incagliati, ma un provvedimento che spinge le aziende al fallimento”

Chiedevamo e speravamo in una soluzione che risolvesse il problema dei crediti incagliati; invece, non solo non si prospetta nessuna risposta al problema ma il Governo blocca, tranne in limitati casi, la possibilità di continuare ad applicare lo sconto in fattura o a cedere i crediti”. Secondo Confartigianato il blocco previsto nel decreto-legge coinvolge le tante imprese che, sulla base delle norme sinora vigenti, hanno effettuato investimenti ed assunzioni nella prospettiva, di primi accordi con i committenti, di poter continuare ad operare garantendo lo sconto in fattura.

Con buona pace degli obiettivi green che la misura avrebbe aiutato a raggiungere.  A questo si aggiunge l’incomprensibile blocco della possibilità di acquisto dei crediti da parte degli enti pubblici che invece avrebbe potuto rappresentare una soluzione per aiutare le migliaia di imprese del comparto, bloccando con ciò proprio le regioni che da alcune settimane stavano provando a introdurre alcune iniziative, tra cui la Calabria.  

Quello dello sblocco dei crediti fiscali legati ai bonus edilizia per salvaguardare l’attività di centinaia di imprese che hanno concesso sconti in fattura è un argomento delicato e urgente. Si tratta di imprese che hanno operato nel pieno rispetto delle norme ma che oggi subiscono gli effetti delle loro continue modifiche restrittive, ben 224 provvedimenti normativi da quando è nato il superbonus, rischiando addirittura la chiusura e la perdita di migliaia di posti di lavoro.

 “I numeri del 110% in Calabria sono straordinari e soprattutto tangibili. A dicembre 2022, dati del centro studi di Confartigianato, il Superbonus è il 5.2 % del valore aggiunto totale della regione ed il 95.2% di quello delle costruzioni, ponendoci ai primi posti nei raffronti con le altre regioni d’Italia.

Per questo il tema dei bonus in edilizia, seppur con le dovute correzioni, è un elemento da salvaguardare, anche alla luce dei nuovi impegni proposti dall’Europa in tema di efficientamento degli edifici privati – ricorda ancora Confartigianato -. E proprio per i numeri prodotti però, ben si intuiva la necessità e la portata di un intervento che provasse a dare ossigeno alle nostre imprese che scontano la difficoltà sempre più accentuata di cedere i suddetti crediti: milioni di euro incagliati e migliaia di imprese a rischio chiusura per mancanza di liquidità”.

Oggi le imprese di fatto vengono accompagnate al fallimento. La nuova norma oltre a bloccare non da nessuna soluzione per i crediti maturati e non definiti dal sistema bancario .

Il sistema legale bancario italiano in questa vicenda ha dimostrato tutti i limiti e le inefficienze che da anni denunciamo . E’ necessario , subito una correzione di rotta , altrimenti alto è anche il rischio di una forte espansione del mercato “usuraio” che inevitabilmente si insinuerà nelle debolezze e nella disperazione delle aziende meno solide.

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