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La comunità di Crosia: “Arroganza e dispotismo: bentornati nel 2009”

La nostra comunità merita coerenza e trasparenza, non promesse disattese e decisioni unilaterali. Le contraddizioni palpitanti tra gli impegni assunti dai palchi elettorali e le decisioni adottate oggi da chi gestisce il comune non possono che creare sconcerto e disorientamento, soprattutto in quella parte di cittadinanza che è stata ingannata. Dove sono finiti i Don Chisciotte di piazza Dante, quelli che si professavano paladini della partecipazione attiva, criticando la precedente amministrazione per il suo presunto autoritarismo ed hanno millantato promesse non mantenute? L’Insieme collettivo è diventato un Insieme di numeri primi: tutti spavaldi, pavoni e spocchiosi sulle spalle della comunità.

È quanto dichiarano i componenti del gruppo consiliare di Opposizione Gemma Cavallo, Graziella Guido e Francesco Russo, esprimendo preoccupazione per la sequenza di azioni incoerenti e dannose intraprese dall’attuale amministrazione comunale.

È con preoccupazione che osserviamo come il cambiamento della segnaletica stradale nel centro urbano di Mirto sia stato fatto senza alcun consulto né coinvolgimento dei residenti delle aree interessate. Un’azione dispotica senza confronto. Sembrano lontanissimi i tempi in cui c’era comunicazione, quando c’era confronto e contatto tra il Governo della città e i cittadini; quando quel Piano di Viabilità – che oggi viene compromesso e ribaltato da scelte ideologiche e punitive – nel 2017 fu elaborato proprio con la partecipazione di tutta la cittadinanza.

A ciò si aggiunge il negato dibattito con le associazioni dei commercianti locali. Un’occasione mancata di confronto sulle problematiche legate agli aumenti della TARI. Ignorare il confronto con le attività produttive, non solo pregiudica lo sviluppo dell’economia locale (il cui numero sotto le ultime due Amministrazione Comunali si è decuplicato), ma mina il principio di collaborazione che dovrebbe caratterizzare le decisioni politiche incisive. Non è solo un errore politico, ma un chiaro segnale dell’allontanamento dai principi democratici.

Del resto, in campagna elettorale è facile conquistare le folle con la promessa di abbassare le imposte, sbandierando la propria presunta abilità e dipingendo i predecessori come mostri fiabeschi da combattere e sconfiggere. E adesso, dove sono finite queste promesse? Dove sono finiti gli eroi epici che sconfiggevano i draghi? Forse hanno fatto la fine di quei sacchetti per la differenziata che, imprudentemente, ha mostrato qualche assessore smemorato, che ha dimenticato che quelle stesse buste sono finite al macero proprio per la sua conclamata inadeguatezza a svolgere il ruolo che gli è stato dato?

La verità è che la nostra città sta rivivendo le trame del 2009, in una forma rinnovata 2.0: un’Amministrazione comunale arroccata nella sua torre d’avorio (che noi abbiamo reso una casa comunale moderna e vivibile), chiusa, isolata dalla realtà e dove tutti i costi dei servizi pubblici sono alle stelle senza che nessuno faccia o muova nulla per cambiare le cose.  Allora chi sono i veri incompetenti e millantatori in questa storia? Ce lo dirà il tempo che – come disse Voltaire – è galantuomo.

Intanto, però, i cittadini di Crosia meritano risposte chiare e azioni coerenti con le promesse fatte. L’Amministrazione comunale faccia un passo indietro rispetto a queste politiche autocratiche, ristabilisca un dialogo aperto e costruttivo con i propri cittadini e gli attori economici del territorio, rispettando i principi di democrazia e trasparenza, per un vero progresso e sviluppo comunitario.

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